Corriere Torino

La città più verde d’italia? È Torino

In 11 anni sono stati piantati poco più di 70 mila alberi. E sono pronti 5 nuovi progetti di forestazio­ne urbana

- Floriana Rullo

Più di 70 mila alberi piantumati negli ultimi undici anni. Ma, soprattutt­o, l’obiettivo di arrivare ad avere 3 mila nuovi alberi «entro fine anno».

Torino si candida ad essere la città più verde d’italia. A beneficiar­ne saranno luoghi pubblici come il parco della Pellegrina, il parco del Valentino e le aree del Meisino. Non solo. Da qui al 2026, infatti, anche in tutta la provincia arriverann­o un milione di nuovi alberi. Così, la città, già considerat­a la più ricca di verde pubblico, con 320 chilometri di viali alberati e circa 50 parchi — dati confermati anche da Treepedia, la mappa degli alberi urbani creata dal Senseable Lab Massachuse­tts Institute of Tecnology in collaboraz­ione con il World Economic Forum, che posizionan­o Torino al 15esimo posto nella classifica mondiale, prima italiana in assoluto — ha già avviato il suo ampliament­o di verde.

Il 2024 si è infatti aperto con la conferma dell’erogazione dei 22 milioni e 220 mila euro che erano stati richiesti al ministero dell’ambiente e Sicurezza Energetica per la realizzazi­one di 5 progetti di forestazio­ne urbana ed extraurban­a presentati a fine settembre.

«Il verde gioca un ruolo fondamenta­le nella cura delle città — ha sottolinea­to l’assessore al verde pubblico, Francesco Tresso —. Un patrimonio enorme della nostra città e della sua area metropolit­ana, a volte poco conosciuto anche dai suoi cittadini. Un patrimonio pervasivo e diffuso, come dimostra la ricchezza di luoghi protagonis­ti di Torino».

Verde che in città, anche a causa di questioni legate alla salvaguard­ia del patto di stabilità,

ha un costo di 7 milioni di euro. Fondi insufficie­nti, come ha sottolinea­to lo stesso assessore Tresso, che chiede l’incremento di risorse per il verde pubblico.

Qualcosa cambierà probabilme­nte dal prossimo anno, dopo che sarà bandita, dopo

l’estate, la gara che riguarderà il prossimo triennio. I progetti sono relativi alla Missione 4.2.3.1 del bando e consentira­nno di intervenir­e su 5 ambiti metropolit­ani per mettere a dimora.

In città i numeri parlano chiaro: sono state 71.770 le piantumazi­oni in 11 anni, dati decuplicat­i dal 2012. E saranno 650 mila quelle piantate nei prossimi due anni. Un bisogno, quello di nuove piante, creato dalla crisi climatica, la scarsità delle piogge e soprattutt­o sulla siccità che hanno inciso notevolnuo­ve mente sulla salute degli alberi che hanno richiesto una vasta azione di riqualific­azione ambientale.

Così la Città, anche a seguito di una serie di proteste, ha preso l’impegno di compensare le perdite degli alberi a fine con un incremento di piantumazi­oni, a prescinder­e dagli interventi di forestazio­ne urbana. Un’azione che si è concretizz­ata nelle oltre 100 mila piante messe a dimora grazie agli 8 progetti finanziati dal Decreto Clima nelle annualità 2020 e 2021 e nelle 200 mila in corso di piantagion­e con l’annualità 2022 della Missione 4.2.3.1 del Pnrr. Senza dimenticar­e le ulteriori 50 mila piantine, di cui la Città metropolit­ana ha coordinato la messa a dimora grazie al protocollo di intesa sul verde urbano stipulato nel 2019 con ministero per l’ambiente, Regione Piemonte e Città di Torino e attraverso progetti di associazio­ni private come Azzero Co2, Rete Clima ed Arbolia Snam.

«Nel 2026 si arriverà alla quota di 1 milione di piante e a circa 850 ettari di territori rinaturali­zzati — commenta Il vicesindac­o metropolit­ano, Jacopo Suppo —. Un risultato considerev­ole, che il nostro Ente ha raggiunto grazie alla consolidat­a esperienza e organizzaz­ione tecnica e amministra­tiva in materia di gestione di grandi progetti, ma anche grazie alla sinergia dell’università di Torino, le Direzioni Foreste, Biodiversi­tà, Aree protette e Demanio Idrico della Regione Piemonte, l’istituto per le Pianteda Legno e l’ambiente, la SMAT e una trentina di Comuni sensibili alle tematiche del contrasto ai cambiament­i climatici e all’inquinamen­to dell’aria».

Interventi che riguardera­nno il torrente Stura tra Borgaro e Torino, ma anche il torrente Chiusella e il fiume Dora Baltea, per proseguire con l’alta Valle di Susa e infine con il Parco del fiume Po.

❠ Francesco Tresso Il verde gioca un ruolo fondamenta­le nella cura delle città, per Torino è un enorme patrimonio

❠ Jacopo Suppo Nel 2026 si arriverà alla quota di 1 milione di piante e a circa 850 ettari di territori rinaturali­zzati

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A Torino sono presenti una cinquantin­a di parchi
Città green A Torino sono presenti una cinquantin­a di parchi

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