Il Pedibus non va di moda, solo due istituti regionali offrono percorsi pedonali
Il caso della Toscanini: «Muoversi insieme è più bello»
Sono pochi in Italia, ancora meno in Piemonte. Soltanto un paio di scuole del primo ciclo, sulle 481 esaminate da Legambiente nella nostra Regione, offrono un servizio di «Pedibus» o percorsi sicuri casa-scuola. Lo 0,4% del totale, rispetto al 4,1% della media nazionale.
L’idea risale a una ventina di anni fa: andare a scuola camminando in gruppo, accompagnati da genitori volontari, lungo linee e fermate stabilite nel quartiere. Come uno scuolabus, ma a piedi. Una mobilità definita da Legambiente «non solo sostenibile, ma anche più salutare e divertente» che a Torino è quasi scomparsa.
A continuare c’è la scuola elementare Toscanini di via Tofane, ripartita quest’anno con un servizio di Piedibus (con la i) attivo tutti i giorni. «Noi l’abbiamo sempre avuto fin dagli albori, poi era stato sospeso per il Covid e ci è voluto un po’ di tempo per riorganizzarlo», spiega la maestra Cristina Frascà, referente del progetto. «Quest’anno è ripartito in modo ufficiale con 40 bambini, due linee e un gruppo di genitori che si alterna per accompagnarli». Il sistema funziona, tanto che si è organizzato anche un Pedibus all’uscita per chi dopo scuola va a giocare a pallavolo. Sono tre gli obiettivi principali. «Sollevare i genitori dall’incombenza di portare e andare a prendere i bambini, farlo in sicurezza e ridurre il parcheggio selvaggio intorno alla scuola», prosegue la maestra, che ha chiesto alla Circoscrizione 3 di ridipingere sui marciapiedi le orme che segnavano i percorsi e ripristinare la segnaletica verticale. «Il Pedibus insegna che la macchina va usata solo quando strettamente necessaria, che muoversi fa bene e che è più bello stare insieme».
Eppure molte scuole hanno abbandonato l’iniziativa, come a Cit Turin dove restano soltanto le orme per terra ormai sbiadite. «Lo abbiamo organizzato per 7 anni e abbiamo vinto per tre volte di fila il primo premio in denaro del progetto “A scuola camminando” indetto dalla allora
Provincia, per numero di bambini coinvolti e di giornate effettuate», ricorda la maestra Patrizia Venesia della scuola elementare Alfieri (oggi Ic Montalcini) che ha organizzato il Pedibus fino al 2014. «Avevamo 4 punti di raccolta e 4 linee, era il primo della città, solo nel gruppo che accompagnavo io c’erano 50 bambini». Nel 2009 era stato organizzato anche un servizio di bike sharing per i genitori, che potevano proseguire la loro giornata in bici. «A un certo punto abbiamo abbandonato il progetto perché risultava un impegno ulteriore proprio per i genitori, troppo oneroso», spiega la maestra Venesia, che oggi pensa che sarebbe più utile «creare una zona cuscinetto intorno alle scuole di 400 metri, che i bambini possano percorrere a piedi in autonomia solo con l’assistenza di qualcuno come i senior civici».
In alternativa, molte scuole hanno aderito in questi anni al «Bike to School», campagna nazionale lanciata a Torino da Fiab Torino Bike Pride. Ogni ultimo venerdì del mese, si organizza una pedalata con genitori e bambini su un tragitto prestabilito arrivando a scuola tutti insieme in bici.