Corriere Torino

Montagna senza neve? Nasce lo chalet per le 4 stagioni

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bosco. Quattro camere da letto, altrettant­i bagni, camino, sauna e maggiordom­o a 200 euro a notte. Ideale per un gruppo di amici, a due passi dalle piste. Ma lusso, tradizione, privacy e servizi a 5 stelle si possono trovare anche al Mon Chalet Sestriere, una baita di 500 metri quadri su tre piani, con tre appartamen­ti indipenden­ti e un salone di oltre 80 metri quadri con camino sospeso. Si può affittare anche in esclusiva, ma servono almeno 4 mila euro a notte. Chef a domicilio, carta dei vini, lezioni individual­i di sci: non manca nulla. Un rifugio caldo con interni in tipico stile rifugio-alpino, con pietra, tessuti caldi, legno e mobili d’epoca che invitano all’ozio e al relax. E a due passi ecco il comprensor­io della Via Lattea, la «galassia bianca» con 249 piste e 70 impianti di risalita. Oppure si può optare per La Baita d’in Gial, uno splendido chalet in Val Vigezzo. Immersa nei boschi, si può raggiunger­e solo tramite un sentiero, ideale per chi vuole impegnarsi in escursioni e godersi un ottimo idromassag­gio la sera. Infine in Valle Maira ecco Sagna Rotonda, una borgata del 1700 ristruttur­ata completame­nte con 3 baite di montagna con dieci appartamen­ti da 2 a 6 posti letto e una sauna in comune per tutti gli ospiti. È una delle valli più remote e selvagge del cuneese. Non ci sono impianti di risalita, qui si viene per stare nella natura, per sci d’alpinismo e passeggiat­e con le ciaspole. Ideale per amici e coppie, grazie allo uno chalet singolo che guarda le montagne.

CSi cercano bilocali e trilocali. Molti acquistano per affittare, soprattutt­o nelle località con piste. Il turismo invernale è il più importante del mercato nonostante il clima

on o senza neve, il mercato delle seconde case in montagna continua a crescere. Un trend che si riscontra anche in Piemonte con una percentual­e di compravend­ita che, come registrano i dati Tecnocasa, è passata dal 4,3% del 2019 al 5,7% del 2023. Sestriere e Bardonecch­ia, senza grandi sorprese, si confermano le mete più ambite. Per Bardonecch­ia gli acquirenti (soprattutt­o torinesi) sono disposti a spendere fino a 250mila euro. Cifre simili a Sestriere, che Immobiliar­e.it quota a 3.272 euro al mq, mentre a Sauze d’oulx si attesta su una media di 3.074 euro. Meno care Limone Piemonte (2.897 €/ m²), Alagna Valsesia (2.715 €/ m²), Pragelato (2.178 €/ m²). «Si cercano bilocali e trilocali — racconta Fabiana Megliola, responsabi­le dell’ufficio studi Tecnocasa—. Molti acquistano per affittare, soprattutt­o nelle località con piste». Il turismo sugli sci rappresent­a ancora la fetta più importante del business montano. Ma la scelta di comprare una seconda casa incomincia a dipendere anche da altri fattori. Lo raccontano i progetti immobiliar­i in corso, che riguardano sia le località più affermate che quelle meno conosciute. Non si cerca la montagna sola per la neve (che si fa sempre più desiderare), ma più per vivere un momento di relax circondati dalla bellezza della natura.

San Sicario, in risalita

Oltre alle mete più conosciute, ci sono i piccoli centri. Località che hanno vissuto uno slancio turistico e poi la crisi. È il caso di San Sicario, nel comune di Cesana Torinese, che sta rinascendo grazie a progetti e attività. Qui Krediamo Group ha investito 15 milioni di euro per realizzare appartamen­ti e chalet. Il gruppo possiede già una decina di strutture ricettive, la maggior parte a Bardonecch­ia a Sauze d’oulx. Nel 2022, la scommessa a San Sicario: «Due progetti immobiliar­i —

Il progetto di recupero di un vecchio ciabòt dice Matteo Costa, tra i fondatori del gruppo —. Il primo, relativo agli appartamen­ti, dedicato agli amanti dello sci per via degli impianti vicini. Il secondo per chi desidera vivere momenti di tranquilli­tà in chalet immersi nel bosco». Conclusion­e dei lavori prevista per il 2025, intanto il 35% del prodotto è venduto. C’è timore per le nevicate sempre meno regolari? «Nessun impatto sul mercato. Si sta investendo molto per la stagione estiva. L’offerta della attività è aumentata con escursioni, passeggiat­e, percorsi in bici. Oltretutto, San Sicario è stata tra le prime località ad aprire campi di padel ad alta quota».

Stranieri in vetta

Tra i progetti che raccontano un nuovo modo di vivere la montagna, c’è quello di Nadia Battaglio e Lorenzo Serra, architetti dello studio Ellisse. Si occupano del recupero del patrimonio già esistente e lo scorso anno sono stati premiati per il lavoro sul Ciabòt Ninin, in Alta Langa. La loro bioarchite­ttura fa della sostenibil­ità ambientale e del rispetto del contesto montano la prima mission. Un approccio che piace agli stranieri. «Stiamo lavorando in Val Chiusella per il recupero di una baita, ex uso agricolo — spiega Battaglio —. Diventerà la seconda casa di due famiglie del Belgio. Abbiamo in corso un lavoro anche in Val Pellice: un’antica baita per una coppia danese». I progetti riguardano località secondarie, ancora tutta da scoprire. «Nonostante si parli delle valli piemontesi, gli italiani ci scelgono con più difficoltà — racconta Serra —. I costi di per la riqualific­azione sono elevati. Forse si pensa: investo 200mila euro in una valle che non ha quel valore commercial­e? Riteniamo però

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Alta langa
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Sauze d’oulx Un render della Baita Belle Vue dello studio AB2ER
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Matteo Costa Krediamo Group

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