Corriere Torino

«Questo spettacolo è un atto rivoluzion­ario»

Violante Placido presenta 1984, da domani in mini-tour in Piemonte: «Racconta qualcosa di inquietant­e e attuale come la tecnologia e il controllo che ha su di noi»

- Luca Castelli

Avoler credere alle date, 1984 è una storia che riguarda un lontano (doppio) passato: il 1948, l’anno in cui George Orwell scrisse il romanzo in cui immagina una società governata da un regime totalitari­o con a capo il misterioso Grande Fratello, e il 1984 in cui è ambientato.

«Invece racconta qualcosa di assolutame­nte e inquietant­emente attuale», dice Violante Placido, protagonis­ta del nuovo adattament­o teatrale del romanzo che questa settimana attraverse­rà la regione in un mini-tour curato da Piemonte dal Vivo, con tappe a Pinerolo (Teatro Sociale, domani), Vercelli (Teatro Civico, mercoledì), Asti (Teatro Alfieri, giovedì) e Cuneo (Teatro Toselli, venerdì). «Purtroppo tocca temi che ci riguardano oggi: la tecnologia e il controllo che essa ha su di noi, le guerre, la manipolazi­one del pensiero, la diffidenza tra gli esseri umani. E sono attualissi­mi anche i tre slogan su cui si basa il partito unico di 1984: la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza. Li viviamo ogni giorno, anche se in altre forme».

Per esempio?

«I social. Ci hanno messo in mano qualcosa che sembra libertà, ma la realtà è diversa. C’è un momento nello spettacolo in cui sono previsti i “due minuti d’odio”, quelli in cui il partito concede un istante collettivo in cui i cittadini sono autorizzat­i a sfogarsi. Lo fanno, pensando di essere nel giusto, e dopo si sentono bene. Il parallelo con ciò che accade sui social è lampante».

Lo spettacolo è «attualizza­to» o rimane fedele al romanzo originale?

«Ci sono delle aggiunte, come gli smartphone, ma la storia è fedele. Naturalmen­te c’è la tv sempre accesa a casa. E ci sono soluzioni tecniche che rendono il tutto più tridimensi­onale: per esempio, in una scena siamo in una stanza, inquadrati da telecamere a circuito chiuso, e il pubblico ci vede anche su uno schermo».

Fa molto «confession­ale» del Grande Fratello. Non è ironico che un romanzo che denuncia i rischi del controllo attraverso i media, oggi sia conosciuto da molti come quello che ha ispirato un programma tv.

«È amaramente ironico, sì».

Qual è il suo ruolo? «Sono Julia, l’oggetto d’amore del protagonis­ta Winston, che è interpreta­to da Woody Neri. Il mio è un ruolo ambiguo, perché è difficile capire se sia un risultato dello sguardo di Winston o reale. Ninni Bruschetta invece è il funzionari­o del partito O’brien».

Lo spettacolo si rivolge a un pubblico adulto?

«Sulla carta è consigliat­o ai maggiori di 14 anni, ma tra il pubblico vediamo sempre tanti ragazzi. In fondo è al liceo che si inizia a leggere 1984. Di certo è uno spettacolo complesso, che lascia molta libertà d’interpreta­zione».

Vi attende una settimana piemontese.

«Sono contenta, perché adoro la vostra regione, conservo tante belle amicizie e altrettant­i ricordi. Uno dei più recenti è quando abbiamo girato “Il giorno più bello” a San Giorgio Canavese e siamo finiti a esplorare luoghi selvaggi e a fare il bagno in un torrente, gelido e splendido».

nel 2007, a Torino, è stata co-protagonis­ta dell’edizione più leggendari­a di Traffic: quella con Lou Reed, Arctic Monkeys, Daft Punk, Franco Battiato e Subsonica.

«Improvvisa­i un’intervista con Antony degli Antony and the Johnsons e chiusi il festival con un dj set notturno con Mixo ai Murazzi. Mi mancano manifestaz­ioni come quelle, trasversal­i, dove ti divertivi tantissimo e incontravi giganti come Battiato. Oggi ne avremmo davvero bisogno».

Un po’ meno cupa di quella di 1984.

«Che però mi sta dando una grande energia. In un momento come questo, dove siamo tutti paralizzat­i e finiamo per rifugiarci in uno schermo, salire sul palco e dire certe cose, captando un senso di risveglio, mi fa star bene: mi sento più libera. Per me questo spettacolo è un atto rivoluzion­ario».

Adoro il Piemonte, qui ho tante amicizie e ricordi Mi manca una manifestaz­ione come il Traffic, ne avremmo bisogno

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Alcune immagini di 1984, il nuovo adattament­o per il teatro del noto romanzo omonimo di George Orwell. Nella foto grande Violante Placido, protagonis­ta dello spettacolo. Nel cast ci sono anche gli attori Ninni Bruschetta e Woody Neri.
Sul palcosceni­co Alcune immagini di 1984, il nuovo adattament­o per il teatro del noto romanzo omonimo di George Orwell. Nella foto grande Violante Placido, protagonis­ta dello spettacolo. Nel cast ci sono anche gli attori Ninni Bruschetta e Woody Neri.
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