Corriere Torino

Da Instagram a Tiktok, la Juve alla guerra dei social «160 milioni di follower»

Club quinto nel mondo: «Così si attraggono partner e sponsor»

- di Massimilia­no Nerozzi @Maxnerozzi

L’arena è il mondo: «Non giochiamo solo partite di calcio, e con altre squadre, ma dobbiamo confrontar­ci con l’nba, l’arabia, la Disney, il cinema, l’universo del gaming», ragiona Mike Armstrong, canadese, da un paio d’anni chief marketing office della Juve (e dall’estate scorsa anche a capo della comunicazi­one), pilotando le strategie del club verso l’ultima sfida: costruirsi una fanbase nell’era digitale. Che poi significa pure, senza ipocrisia, «attrarre partner e sponsor»: insomma, una politica di sviluppo che arriverà alla «monetizzaz­ione» di tutto questo, in un panorama globale che sta cambiando, «a partire dai ricavi dai diritti televisivi, in calo».

La morale somiglia a uno dei messaggi di «Moneyball — l’arte di vincere», il film (con Brad Pitt) che raccontava la svolta managerial­e degli Oakland Athletics delle Major League di baseball, in bilico tra tradizione e rivoluzion­e, tra il fiuto degli uomini e i big data della Silicon Valley, identifica­ta nel giovane «Googleboy» che ispira il cambiament­o (e a Google, Armstrong ci ha lavorato davvero): adattarsi o morire. A casa Juve sta funzionand­o, se i bianconeri hanno appena superato i 160 milioni di follower su tutte le piattaform­e digitali, tra i 60 milioni su Instagram e i 30 su Tiktok. I sue social sui quali Madama sta investendo e puntando. Quinto club al mondo — per numero totale di fedeli digitali — la Juve ha picchi notevoli proprio su Instagram e Tiktok: per dire, il 40 per cento dei follower totali sono sulla prima piattafors­napchat ma, il 19 per cento dalla seconda; mentre colossi come Real Madrid e Barcellona (primi due posti del ranking di

Football benchmark) su Tiktok si fermano al 9 e all’8 per cento. Non è un caso, ovviamente: «Abbiamo l’85 per cento di fan engagement, in tutto il mondo, solo su queste due piattaform­e — spiega Armstrong — il che è anche un’indicazion­e di business. Instagram e Tiktok sono un nostro target, per questo ci stiamo lavorando sempre di più». Con un’avvertenza, per i numeri: la classifica di Football benchmark si riferisce al settembre scorso e, spesso, ricerche del genere non tengono conto di alcune piattaform­e (da quelle cinesi a o Twitch); e altre volte prendono in esame solo il profilo principale, per esempio Juventus e non Juventus women.

È guardando a tutte queste sfide che è nato il «Juventus Creator Lab», un piccolo hub dell’innovazion­e, alla Continassa: «Abbiamo messo insieme creator con diverse profession­alità, tra designer, videomaker, influencer, content creator — racconta Armstrong — con una sorta di special team per ogni piattaform­a». Ogni universo pretende la sua storia e le sue parole: «Vogliamo costruire emozioni, con il giusto linguaggio per ogni social. Puoi raccontare storie anche se non hai Cristiano Ronaldo».

Perché attorno al campo (reale), c’è un metaverso (digitale), con tutte le sue infinite sfumature: «Il 90 per cento dei nostri tifosi è fuori dall’italia — riassume ancora il manager bianconero — oltre al fatto che nel mondo si parlano tantissime lingue. Allora noi cerchiamo di bilanciare l’italianità del club, con una visione globale». Più che un’evoluzione è davvero una rivoluzion­e: «Viviamo in un mondo che offre diverse forme di entertainm­ent, il cinema, i giochi, gli influencer, specialmen­te per i giovani, una frammentaz­ione che dobbiamo cercare di capire e interpreta­re». I 90 minuti sul prato sono solo l’innesco: «Le persone hanno sempre meno tempo, hanno lo smartphone in mano, i computer sempre connessi, e noi dobbiamo combattere per catturare la loro attenzione». Pausa: «Non possiamo più dare solo i 90 minuti delle partite, e non possiamo perdere un attimo». Per esempio, all’estero vanno più gli highlight.

Bisogna fare in fretta, appunto: «La nostra più grande sfida è la velocità di cambiament­o», ripete Armstrong, acciuffare l’attimo fuggente. Poi, certo, verrà l’ora dei conti: «Lo sviluppo dei social dovrà essere tradotto in valore, con l’incremento dei partner e degli sponsor». Dai bit ai coin.

❠ Rivoluzion­e La sfida è la velocità del cambiament­o: per arrivare a monetizzar­e tutto questo

❠ Sempre connessi La gente ha sempre il telefonino in mano: non possiamo più dare solo i 90 minuti della gara

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Dati tratti da Football benchmark, relativi al settembre 2023
In ascesa Dati tratti da Football benchmark, relativi al settembre 2023
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