Corriere Torino

Ecoprotest­e all’oval, «nessuna azione violenta»

Archiviate le accuse nei confronti di 9 attivisti dopo il flash mob alla fiera dell’aerospazio

- S. Lor.

Nessuna «azione violenta» o «minaccia». Al massimo, «una mera resistenza passiva». Con queste parole la Procura ricostruis­ce il flash mob del 29 novembre all’aerospace and Defence Meeting. Quella mattina gli attivisti di Extinction Rebellion e Fridays for Future si calarono con gli imbraghi dal tetto dell’oval e appesero un grande striscione: «Qui si finanziano guerra e crisi climatica».

La protesta pacifica durò circa 3 ore e in quel lasso di tempo a nessuno venne impedito l’ingresso al meeting, non ci furono danneggiam­enti e neanche imbrattame­nti. Insomma, una manifestaz­ione pacifica. Eppure, 9 attivisti hanno rischiato il processo. La questura li ha denunciati per manifestaz­ione non preavvisat­a, non ottemperan­za a un ordine dell’autorità, invasione e violenza privati: reati aggravati dal numero di manifestan­ti e dal concorso morale. Ora, la pm Sellaroli — dopo aver letto le annotazion­i della polizia e guardato i video di quella giornata — ha ritenuto che non ci fosse alcun comportame­nto illegale nelle azioni degli attivisti. Da qui la richiesta di archiviazi­one, controfirm­ata dal gip: «Le condotte statiche e ostruzioni­stiche degli indagati non integrano nessuna forma di violenza nemmeno impropria».

Soddisfatt­i i manifestan­ti, che parlano di «lezione di democrazia in difesa del diritto di manifestaz­ione». Ma ricordano come per sei ragazzi le conseguenz­e sono andate ben oltre le denunce: per quattro la questura ha disposto il Daspo da Torino e altri due hanno ricevuto un «avviso orale». «Faremo ricorso al Tar, ma i ricorsi costano migliaia di euro. Migliaia di euro per provvedime­nti illegittim­i. Chi ci ripagherà?», sottolinea­no i ragazzi di Extinction Rebellion e Fridays for Future. Dure anche le parole dell’avvocato difensore, Marino Careglio: «La magistratu­ra ha archiviato — e non è la prima volta — una denuncia della questura nei confronti di attivisti ambientali che si sono limitati ad esercitare diritti costituzio­nalmente garantiti, quali quelli di riunione e di libera manifestaz­ione del pensiero. Per il futuro, mi auguro che le forze dell’ordine siano più prudenti».

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La protesta Uno degli striscioni esposti durante il blitz

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