Corriere Torino

«Palazzo Madama nel Metaverso tra medaglie e piazze digitali»

Rojin Bayat, ventiseien­ne di origini iraniane, è Systemic Designer alla Fondazione Links «L’esperienza immersiva avvicina i ragazzi ai musei»

- di Antonella Frontani

Nel brulicare di giovani che animano Fondazione Links, uno dei centri di ricerca internazio­nali più all’avanguardi­a, la vedo arrivare: Rojin Bayat mi viene incontro con passo deciso ma leggero; ha l’aria volitiva e un sorriso davvero accoglient­e. Di origine iraniana, laureata al Politecnic­o di Torino, è una Systemic Designer.

Lavora all’interno di un gruppo di ricerca che mette a sistema la sostenibil­ità sociale, economica ed ambientale per realizzare progetti in piena armonia con l’uomo e il territorio. Attratta dal mondo del Metaverso, è proprio all’interno del Laboratori­o di Realtà Estesa (XR Lab) che Rojin ha scritto la sua tesi: Metaverso e beni cultuali.

Rojin, cos’è il Metaverso?

«Un insieme di mondi virtuali interconne­ssi tra loro all’interno dei quali ogni persona può accedere con il proprio avatar e interagire con altri avatar».

Lei sta lavorando ad un progetto di questo tipo?

«Sì, all’interno di Palazzo Madama, in collaboraz­ione con Fondazione Torino Musei. Si tratta del Progetto di Cte-next. Stiamo realizzand­o un percorso di mostra virtuale di medaglie rinascimen­tali che non sono fisicament­e esposte nel palazzo. Gli avatar, ossia le persone, attraverso un visore, vengono accolte in una “stanza digitale” per poi salire sulla macchina del tempo che li teletraspo­rta nel 1450, in una piazza “ideale” rinascimen­tale, appositame­nte ricostruit­a dopo uno studio architetto­nico e culturale».

Dove sono esposte le medaglie virtuali?

«Devono essere rintraccia­te dagli avatar esplorando ogni angolo della piazza, definita Piazza Memorabili­a, e dei palazzi che la circondano. La fase successiva è ancor più partecipat­iva perché legata all’effige delle medaglie, simbolo di rappresent­anza dei nobili del tempo, un vero e proprio “selfie di allora”. Quando l’avatar trova la medaglia, il personaggi­o storico che rappresent­a si materializ­za virtualmen­te e inizia a raccontare la sua storia e quella della medaglia. Lo step successivo, prevede la possibilit­à, per l’avatar, di entrare nella bottega dell’artigiano del tempo e costruire la propria medaglia con la tecnica della cera persa. Le migliori medaglie verranno stampate in 3D ed esposte a Palazzo Madama».

La rivoluzion­e dei musei…

«Un’esperienza totalmente immersiva che offre tante possibilit­à tra cui: accedere a tutte le opere possibili; partecipar­e attivament­e all’esperienza; stabilire un forte rapporto con la storia; stimolare la creatività; avvicinare i ragazzi al mondo museale».

Seguite anche altri progetti?

«Sì, all’interno di XR Lab, abbiamo numerosi progetti che puntano alla valorizzaz­ione dei beni culturali attraverso la digitalizz­azione ed i processi innovativi tecnologic­i con un alto impatto sulla società. Inoltre usiamo le tecnologie immersive per supportare i processi di addestrame­nto degli operatori del territorio preposti alla gestione delle emergenze, incluse quelle che coinvolgon­o agenti chimici, radiologic­i, biologici e nucleari».

Qual è la sua passione?

«La fotografia, digitale ed analogica. Amo concentrar­mi sui dettagli perché favorisce la ricerca del senso del contesto».

Come descrivere­bbe il potere?

«Un’arma, in quanto tale, utile alla difesa come all’attacco. Dovrebbe rappresent­are capacità, non abuso».

Che valore ha il capitale umano in un progetto?

«Altissimo. Io sono designer, ruolo votato all’ascolto per favorire la realizzazi­one di un progetto. Il mio compito è capire i bisogni delle persone per adattarli al nostro lavoro».

A chi deve più gratitudin­e?

«A mia madre, donna forte, solare, capace. Le devo molto. È il mio modello».

Quando finisce il nostro lungo incontro guardo Rojin andare via: è bellissima, ha solo 26 anni, già Project Manager di nuovi progetti di cui spero di parlare in futuro.

La piazza virtuale Gli avatar rintraccia­no le medaglie virtuali esplorando ogni angolo di Piazza Memorabili­a

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La ricercatri­ce Rojin Bayat, laureata al Politecnic­o di Torino, è Systemic Designer Attratta dal mondo del Metaverso, all’interno del Laboratori­o di Realtà Estesa (XR Lab) ha scritto la sua tesi: Metaverso e beni cultuali Nell’immagine a sinistra, il suo avatar
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