«Palazzo Madama nel Metaverso tra medaglie e piazze digitali»
Rojin Bayat, ventiseienne di origini iraniane, è Systemic Designer alla Fondazione Links «L’esperienza immersiva avvicina i ragazzi ai musei»
Nel brulicare di giovani che animano Fondazione Links, uno dei centri di ricerca internazionali più all’avanguardia, la vedo arrivare: Rojin Bayat mi viene incontro con passo deciso ma leggero; ha l’aria volitiva e un sorriso davvero accogliente. Di origine iraniana, laureata al Politecnico di Torino, è una Systemic Designer.
Lavora all’interno di un gruppo di ricerca che mette a sistema la sostenibilità sociale, economica ed ambientale per realizzare progetti in piena armonia con l’uomo e il territorio. Attratta dal mondo del Metaverso, è proprio all’interno del Laboratorio di Realtà Estesa (XR Lab) che Rojin ha scritto la sua tesi: Metaverso e beni cultuali.
Rojin, cos’è il Metaverso?
«Un insieme di mondi virtuali interconnessi tra loro all’interno dei quali ogni persona può accedere con il proprio avatar e interagire con altri avatar».
Lei sta lavorando ad un progetto di questo tipo?
«Sì, all’interno di Palazzo Madama, in collaborazione con Fondazione Torino Musei. Si tratta del Progetto di Cte-next. Stiamo realizzando un percorso di mostra virtuale di medaglie rinascimentali che non sono fisicamente esposte nel palazzo. Gli avatar, ossia le persone, attraverso un visore, vengono accolte in una “stanza digitale” per poi salire sulla macchina del tempo che li teletrasporta nel 1450, in una piazza “ideale” rinascimentale, appositamente ricostruita dopo uno studio architettonico e culturale».
Dove sono esposte le medaglie virtuali?
«Devono essere rintracciate dagli avatar esplorando ogni angolo della piazza, definita Piazza Memorabilia, e dei palazzi che la circondano. La fase successiva è ancor più partecipativa perché legata all’effige delle medaglie, simbolo di rappresentanza dei nobili del tempo, un vero e proprio “selfie di allora”. Quando l’avatar trova la medaglia, il personaggio storico che rappresenta si materializza virtualmente e inizia a raccontare la sua storia e quella della medaglia. Lo step successivo, prevede la possibilità, per l’avatar, di entrare nella bottega dell’artigiano del tempo e costruire la propria medaglia con la tecnica della cera persa. Le migliori medaglie verranno stampate in 3D ed esposte a Palazzo Madama».
La rivoluzione dei musei…
«Un’esperienza totalmente immersiva che offre tante possibilità tra cui: accedere a tutte le opere possibili; partecipare attivamente all’esperienza; stabilire un forte rapporto con la storia; stimolare la creatività; avvicinare i ragazzi al mondo museale».
Seguite anche altri progetti?
«Sì, all’interno di XR Lab, abbiamo numerosi progetti che puntano alla valorizzazione dei beni culturali attraverso la digitalizzazione ed i processi innovativi tecnologici con un alto impatto sulla società. Inoltre usiamo le tecnologie immersive per supportare i processi di addestramento degli operatori del territorio preposti alla gestione delle emergenze, incluse quelle che coinvolgono agenti chimici, radiologici, biologici e nucleari».
Qual è la sua passione?
«La fotografia, digitale ed analogica. Amo concentrarmi sui dettagli perché favorisce la ricerca del senso del contesto».
Come descriverebbe il potere?
«Un’arma, in quanto tale, utile alla difesa come all’attacco. Dovrebbe rappresentare capacità, non abuso».
Che valore ha il capitale umano in un progetto?
«Altissimo. Io sono designer, ruolo votato all’ascolto per favorire la realizzazione di un progetto. Il mio compito è capire i bisogni delle persone per adattarli al nostro lavoro».
A chi deve più gratitudine?
«A mia madre, donna forte, solare, capace. Le devo molto. È il mio modello».
Quando finisce il nostro lungo incontro guardo Rojin andare via: è bellissima, ha solo 26 anni, già Project Manager di nuovi progetti di cui spero di parlare in futuro.
La piazza virtuale Gli avatar rintracciano le medaglie virtuali esplorando ogni angolo di Piazza Memorabilia