Osakue, l’anno della svolta «Europei a Roma e Giochi: sì, sono carichissima»
La primatista italiana del disco intanto vola in Australia
«Sono come un girasole, seguo il sole, il caldo...». Daisy Osakue, primatista italiana del lancio del disco, è una campionessa in viaggio: ha concluso da poco la preparazione invernale a Miami e ora è di nuovo pronta a salire sull’aereo. Direzione: Australia, dove si allenerà per due settimane e dove farà le prime due gare vere della stagione, la tappa di Adelaide del Continental Tour Bronze, il 10 febbraio, e quella del Continental
Tour Gold di Melbourne il 15, dopo l’esordio di domenica scorsa a Novara con 59,01 metri. «Ho colto al volo l’opportunità di lavorare con un gruppo di discoboli internazionale. Voglio alzare il livello di adrenalina, voglio ascoltare voci diverse, confrontarmi, condividere. Proprio come ho fatto a Miami a dicembre, lanciando tanto e lavorando sui dettagli. Sono carichissima!».
Il sorriso contagioso è quello di sempre, cos’altro ha messo in valigia?
«La tranquillità mentale, innanzitutto. Ho completato lo staff che mi segue aggiungendo al mental coach eal dietista anche un personal trainer per la parte fisica. E poi una tranquillità tecnica acquisita nel 2023. È stato un anno fondamentale per me: ho trovato costanza di rendimento, ho fatto tante gare importanti con le avversarie più forti e mi sono sentita meno outsider e più parte del gruppo. Inoltre i risultati mi hanno dato fiducia, nelle mie capacità e nel lavoro che sto portando avanti da anni con la mia allenatrice, Maria Marello».
È stato l’anno della svolta? «Ho fatto un salto di qualità, sicuramente. Ho reso i 60 metri una misura che mi appartiene e ho lanciato 2 volte oltre i 64 metri e 4 oltre i 63».
Uno di questi lanci le ha garantito il nuovo record italiano con 64,57 metri: e adesso?
«Ogni anno voglio un nuovo primato personale: io non lo chiamo record italiano, anche se poi ho la fortuna che coincidono (ride, ndr). Gli obiettivi ora sono triplicati, ma ben venga: ogni volta si sogna e si sogna più in grande. Sono super scaramantica, ma dico che punto ad essere presente a tutti i grandi appuntamenti e a poterli affrontare a mente lucida, con grinta e sicurezza per poter tornare a casa il più soddisfatta possibile».
Il calendario dice: Europei di Roma, dove è già qualificata, e Olimpiadi di Parigi
«Per i Giochi devo ancora fare il minimo che è 64,50 metri, perché il record italiano che me l’avrebbe garantito l’ho realizzato due settimane prima della finestra temporale utile, la mia solita fortuna... (altra risata, ndr). In ogni caso, anche senza qualificazione diretta ho il paracadute del ranking mondiale: sono dodicesima e ci sono 32 posti».
Sarà la sua seconda Olimpiade: sensazioni?
«Ogni mattina mi sento grata dell’opportunità, dopo anni difficili in cui sono affiorati dubbi e titubanze, di poter affrontare questa Olimpiade con più serenità e più fiducia. Tre anni fa ho subito una frattura alla schiena in primavera e partecipare a Tokyo era poco più che una speranza, poi avveratasi. Oggi posso guardare alla stagione con serietà ma con più tranquillità”. In che cosa vuole crescere? «Nel modo in cui affronto le gare: punto molto sull’aspetto mentale perché quando scendi in pedana un brivido c’è sempre».
Per caso ha guardato Sinner per prendere spunto?
«La sua impresa è un’ispirazione. Ho grande ammirazione per ogni atleta che si prefigge un obiettivo e lo raggiunge in silenzio, con il lavoro, la costanza, la disciplina».
❠
Esperienze
Ho scelto di lavorare con un gruppo internazionale di discoboli, perché voglio alzare il livello
❠
L’impresa di Sinner
«Un’ispirazione. Ammiro chi raggiunge l’obiettivo in silenzio, con il lavoro, la costanza, la disciplina