Per l’agricoltura serve una nuova politica comune
Dopo Francia e Germania, le proteste dei trattori sbarcano anche in Piemonte, con blocchi stradali da Cuneo ad Alessandria. Proteste legittime, che vedono gli agricoltori battersi per maggiori tutele economiche, di fronte ad un aumento dei costi di produzione, alla concorrenza sleale dei prodotti extra UE e alle problematiche della nuova Politica Agricola Comune. Come afferma l’associazione Rurale Italiana, occorre riformare alla radice la PAC, modificando la modalità di redistribuzione dei fondi, che oggi vede grandi latifondisti accaparrarsi buona parte dei sovvenzionamenti (l’80% va infatti ad un 20% di grandi aziende), lasciando briciole ai piccoli agricoltori, e lavorando per un modello di agricoltura diverso. È quindi necessario cancellare il sostegno pubblico distribuito in base al numero degli ettari delle aziende, interrompere il flusso di denaro verso le forme più inquinanti di agricoltura e tornare ad investire nelle piccole e medie aziende. Tra le richieste c’è inoltre lo stop all’accordo di libero scambio Uemercosur e una moratoria su tutti gli altri accordi di libero scambio che portano a una sleale concorrenza. Fondamentale anche lo stop al consumo di suolo agricolo, che porta a cementificazione e riduzione di terreni, specie in un contesto di crisi climatica in cui, solo nel 2023, gli eventi estremi, secondo Coldiretti, hanno causato danni all’agricoltura per oltre 6 miliardi di euro. E in futuro andrà sempre peggio. C’è però chi sta strumentalizzando queste proteste: la destra negazionista e le lobby dell’agrobusiness stanno cercando di far credere che i nemici degli agricoltori siano il Green New Deal e le misure di tutela ambientale dell’ue. Ma non è così, al contrario. Gli agricoltori possono e devono essere i migliori alleati nella transizione ecologica, ma questa deve necessariamente passare per una giusta retribuzione alla base e per la modifica della PAC. L’agricoltura sarà dunque il primo banco di prova per capire se la transizione ecologica potrà essere equa ed inclusiva. Fridays For Future è e sarà dalla parte degli agricoltori, già colpiti dagli effetti della crisi climatica.
L’auspicio e l’impegno
La transizione ecologica deve essere equa e inclusiva Fridays For Future sempre dalla parte degli agricoltori