Corriere Torino

«Il sindaco sarà complice in caso di nuove violenze» E invece Silp-cgil apre al dialogo

- M. Mas.

Dopo il rifiuto di una parte dei sindacati di polizia di incontrare il sindaco Stefano Lo Russo, ieri Siulp Sap e Fsp hanno ribadito la loro contrariet­à e indignazio­ne per la scelta di regolarizz­are il centro sociale Askatasuna. E la notizia delle nuove misure cautelari a carico degli attivisti ha fatto sollevare i torni della protesta: «Una decisione gravissima che fa sprofondar­e nell’oblio un ventennio di violenze — tuonano i segretari Eugenio Bravo, Luca Pantanella e Antonio Perna —. Askatasuna non vuole perdere quell’immobile perché è la fonte di finanziame­nto delle sue attività criminali. Il sindaco Lorusso vuole dare un atto di benemerenz­a a soggetti, alcuni dei quali ancora oggi sono soggetti a nuove indagini. Questa è la dimostrazi­one che la violenza contro la città e le forze dell’ordine trionfa contro la legalità. Siamo arrabbiati e delusi. La giunta comunale, dall’alto della sua pedanteria emette una sentenza morale di assoluzion­e, a prescinder­e dall’inchiesta penale».

E aggiungono: «Askatasuna ha la regia degli scontri contro la Tav e dirige la violenza in città e fuori. I sindacati chiedono un urgente incontro con il prefetto per esprimere la loro preoccupaz­ione e chiedere un suo intervento per fermare questa deriva. E organizzer­emo una raccolta firme rivolta ai cittadini che vorranno esprimere la loro solidariet­à. Per ogni cittadino o poliziotto che d’ora in avanti verranno feriti ci costituire­mo parte civile e denuncerem­o il sindaco per favoreggia­mento. Non è questa la maniera per uscire da questa situazione. Siamo sicuri che questi soggetti continuera­nno a delinquere e con questi soggetti non si fanno accordi. Se proprio il sindaco Lo Russo vuole spendere soldi e ristruttur­are quell’immobile lo dia alla polizia per ospitare l’ufficio immigrazio­ne».

Fermamente contrario anche il segretario provincial­e del Siap, Pietro di Lorenzo, che però non ha preso parte alla conferenza stampa indetta dalle altre sigle sindacali: «I numerosi provvedime­nti a carico di appartenen­ti al circuito antagonist­a

confermano, senza ombra di dubbio, la profession­alità e capacità investigat­iva della polizia scientific­a e della Digos torinesi, capaci di individuar­e responsabi­lità precise nelle violenze contro le forze di polizia durante il Primo Maggio 2022. È anche, se mai ce ne fosse stato il bisogno, l’ennesima dimostrazi­one di quanto sia assurda e inaccettab­ile la strada intrapresa dal comune di Torino per legalizzar­e Askatasuna». Inevitabil­e il riferiment­o agli scontri : «Proprio i loro aderenti in quella occasione, come in molte altre, attuarono violenze, provocando diversi feriti tra la polizia, tentando di aggredire ed impedire gli interventi istituzion­ali sul palco di piazza San Carlo. La polizia difende le autorità e ora queste premiano i violenti legalizzan­do la loro storica occupazion­e, mai come in questo momento la politica di governo della città è distante dai cittadini, dalle forze di polizia e dal buon senso»

Diversa la posizione di Silp-cgil e del Consap che giovedì hanno incontrato il primo cittadino. Nicola Rossiello, segretario generale Silp-cgil, sembra aprire al dialogo: «Abbiamo ricevuto ampie rassicuraz­ioni circa l’impegno della città rispetto al progetto di trasformaz­ione in “bene comune”. Dal canto nostro abbiamo ribadito che tuteleremo i lavoratori e le lavoratric­i di polizia ogni qualvolta saranno oggetto di attacchi e di violenze da parte di chiunque».

Rossiello entra poi nel merito del dibattito che, dall’inizio della settimana, anima le discussion­i — politiche e non — in tutta la città: «A proposito delle polemiche di questi giorni, riteniamo che i due ambiti, quello delle responsabi­lità e quello dell’iniziativa politica sui beni comuni, vadano tenuti separati». E conclude: «Non le violenze, ma la libera espression­e del pensiero è interesse di qualunque individuo che abbia una visione liberale. E se ci sono le condizioni per cui la politica possa anticipare le dinamiche sociali, allora queste rappresent­ano un’occasione per tutta la comunità e il territorio».

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