Allegri senza timori: dentro Yildiz
E’ l’ora dello scudetto, è l’ora di Yildiz. Massimiliano Allegri ha scelto la seconda metà della coppia d’attacco per la sfida con l’inter che in un certo senso indirizzerà la lotta per il titolo: accanto alla certezza Vlahovic toccherà al talento turco che ha vinto il ballottaggio con Chiesa, comunque ristabilitosi dai problemi al ginocchio sinistro che l’hanno condizionato per tutto il mese di gennaio e pronto a dare un contributo a gara in corso.
Per Kenan sarà l’esordio a San Siro dove, nella sua giovanissima carriera, non ha ancora disputato un minuto. Lo farà nell’occasione più importante, che può valere molto nell’economia del duello tra bianconeri e nerazzurri. Una settimana fa contro l’empoli, Allegri aveva tenuto Yildiz inizialmente in panchina a beneficio del polacco Milik (poi espulso e quindi squalificato domani), proprio nell’ottica di gestirlo e di averlo al meglio con l’inter, anche perché il rientro di Chiesa non era ancora certo. Adesso ripartirà proprio da Kenan, grande rivelazione della stagione, come trampolino di lancio per Vlahovic nella speranza che il serbo allunghi il suo periodo d’oro, testimoniato dai sette gol realizzati nelle ultime sei gare di campionato. A centrocampo tornerà Rabiot, reduce da un problema muscolare, accanto a Locatelli e Mckennie, con Cambiaso e Kostic sulle fasce; in difesa, invece, Danilo riprenderà il suo posto accanto a Gatti e Bremer davanti a Szczesny. «L’inter è molto forte ma non mi sento di dire che abbia qualcosa in più di noi – rilancia il portiere polacco ai microfoni di Tnt Sports –. Sicuramente non sarà una partita decisiva, ma darà un segnale forte al campionato se una delle due squadre riuscirà a vincere». La Juve, che domani presenterà sulla maglia il nuovo sponsor Zondacrypto, ha accolto il neo acquisto Carlos Alcaraz che ha svolto la seconda parte di visite mediche, oggi svolgerà il primo allenamento e sarà convocabile per l’inter. «Per me è un sogno che si avvera» ha detto a Juventus tv.
Wojciech Szczesny
«L’inter è molto forte ma non mi sento di dire che abbia qualcosa in più di noi»