Arriva la caraffa che purifica l’acqua
PIEMONTECH
● Valentina Vecchia e Fabrizio Boscolo si incontrano nel 2017 mentre lavorano per lo stesso studio di design a Shanghai
● Nel 2020 fondano la startup Idra Water che produce oggetti volti a eliminare la plastica e a ridurre lo spreco di acqua
● Durante il Covid 19 decidono di tornare a Torino
● In estate uscirà la prima caraffa green
Il consumo d’acqua in bottiglia è sempre più un problema per l’ambiente, e le caraffe filtranti che stanno conquistando le nostre case non sono proprio a impatto zero. Lo è invece la caraffa sviluppata da Idra Water, startup piemontese fondata da due designer ,Valentina Vecchia e Fabrizio Boscolo, che sarà lanciata sul mercato entro l’estate. Entrambi designer, Valentina e Fabrizio hanno lavorato in Cina diversi anni, a Shanghai, prima di tornare in Italia in seguito allo scoppio della pandemia, così nel 2021 fondano Idra Water.
«Idra Water nasce dalla necessità di realizzare un prodotto che rispecchiasse i nostri valori personali, dato che in abbiamo sempre lavorato per aziende terze, con l’occhio rivolto sempre all’ottimizzazione dei costi e molto meno alla sostenibilità ambientale», racconta Valentina Vecchia, che spiega la genesi della startup: «Io e Fabrizio abbiamo iniziato a seguire percorsi di salute e benessere e ci hanno prescritto di bere molta acqua, così quando siamo tornati in Italia e siamo tornati alle bottiglie d’acqua di plastica, abbiamo notato che ne consumavamo in quantità pazzesche. Così nasce una ricerca di prodotti costitutivi, e siamo passati alle caraffe filtranti, che però già solo col packaging hanno un sacco di plastica».
Da qui l’idea di mettersi in proprio, per fare la loro parte in favore dell’ambiente: «Abbiamo elaborato un sistema di filtraggio rigenerabile e totalmente plastic free, così abbiamo iniziato il processo di brevetto e ci siamo registrati come startup innovativa».
Il primo prodotto è stato una bottiglia filtrante, per far bere le persone mentre sono in ufficio, tracciando anche quanta acqua bevono nel corso della giornata, monitorando così anche la loro salute. La bottiglia, chiamata semplicemente Idra, è sul mercato da quasi un anno, è la startup piemontese si prepara a lanciare a brevissimo il secondo prodotto innovativo: «Se il primo aveva come target non l’ufficio, con la caraffa puntiamo sulle famiglie», spiega Valentina. «L’ Italia è terzo paese al mondo dove si consumano più bottiglie di plastica, ma c’è maggiore sensibilità sul tema da parte delle nuove generazioni, e anche le attuali caraffe filtranti non rispettano gli standard: basti pensare allo smaltimento dei filtri, che finisce spesso nell’indifferenziato. Il nostro prodotto se disperso diventa polvere, non c’è nessuna dispersione di microplastiche».
In pratica è un prodotto a impatto zero. E si tratta di un filtro a gravità ceramica realizzato in un particolare materiale, la «claysilite», e che si avvale di una tecnologia doppia: è rigenerabile ed elimina qualunque impurità, tranne il cloro, che viene rimosso da un altro materiale, contenuto in una sfera da cambiare una volta al mese e che si può disperdere tranquillamente in giardino.
«Noi diciamo sempre che inquina come un sassolino, cioè quasi niente», racconta sempre Valentina, che dopo la bottiglia e la caraffa pensa a una versione portatile per gli sport outdoor e a una per i bambini, oltre che a entrare nel mondo delle bevande, tè e tisane, con il lancio di Idra infusion: «Contiamo di produrre infusi e acque aromatizzate, bisogna invogliare la gente a bere di più e a inquinare sempre di meno».