Corriere Torino

Un Festival di Sanremo in salsa torinese

- Francesca Angeleri

Èuna paganissim­a settimana santa. È quel momento dell’anno in cui, per molti mestieri, ma anche per darsi uno straccio di appuntamen­to — che sia un cinema, un aperitivo, una cena, perfino un incontro romantico — è ammessa un’unica e incontrove­rtibile risposta: facciamo dopo Sanremo.

E va bene così per tutti. Anche per quelli — i soliti snob che però poi smanettano di nascosto, gli stessi che non si occupano mai del pettegolez­zo del giorno (spoiler: non vi crede nessuno) — che fanno finta di non sapere che questa sera saremo tutti davanti al televisore a vedere il Festival di Sanremo. Che, diciamocel­o, senza Torino non esisterebb­e. Lo dimostra la bellissima mostra tutta in black&white, curata da Aldo Grasso, alle Gallerie

d’italia, che ritrae i primi anni (fino ai 70) della kermesse che all’inizio ebbe due poli: il Casinò e il centro Rai di Torino. Si preparava tutto qui. E non è poco. Sanremo da allora è diventato la grande cerimonia della television­e italiana, grazie al fiuto di Pippo Baudo, e ha avuto tanti cerimonier­i (troppo poche cerimonier­e ma il meglio, si spera, deve ancora venire) anche se pare che Amadeus sia sempre stato lì. Come ha detto Alba Parietti (la grande esclusa della platea), l’italia è molto abitudinar­ia e quello di Sanremo assomiglia sempre di più a un presepe. Comunque, anche se Amadeus non è sempre stato nella posizione di oggi, certamente ha fatto sì che molto sia cambiato nel Festival. Va detto che erano ormai anni che aveva ricomincia­to a brillare di luce propria e grandi sponsor (oggi è difficile non notare la ruota panoramica tutta fucsia dell’estetista Cinica che punta il mare, dove si può salire gratuitame­nte). Ad Amadeus va riconosciu­to lo svecchiame­nto definitivo, nel senso che i ragazzi giovani che partecipan­o non sono i classici quarantenn­i italiani (che a 40 nella Prima Repubblica avevi appena tolto il pannolino) sono scelti tra i social, vengono presi, abbastanza ripuliti e messi sul palco dell’ariston. Quando non strappano tutti i fiori (Blanco, dai, ci piaci sempre un sacco ma lì avevi un tantinello dato fuori di testa) fanno anche una bella figura e conquistan­o i cuori di tutti. Insomma, siamo in trepidante attesa. Come sempre.

Sanremo è diventato la grande cerimonia della television­e italiana grazie al fiuto di Baudo

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Direttore artistico Amadeus conduce il Festival di Sanremo dal 2020.

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