Un Festival di Sanremo in salsa torinese
Èuna paganissima settimana santa. È quel momento dell’anno in cui, per molti mestieri, ma anche per darsi uno straccio di appuntamento — che sia un cinema, un aperitivo, una cena, perfino un incontro romantico — è ammessa un’unica e incontrovertibile risposta: facciamo dopo Sanremo.
E va bene così per tutti. Anche per quelli — i soliti snob che però poi smanettano di nascosto, gli stessi che non si occupano mai del pettegolezzo del giorno (spoiler: non vi crede nessuno) — che fanno finta di non sapere che questa sera saremo tutti davanti al televisore a vedere il Festival di Sanremo. Che, diciamocelo, senza Torino non esisterebbe. Lo dimostra la bellissima mostra tutta in black&white, curata da Aldo Grasso, alle Gallerie
d’italia, che ritrae i primi anni (fino ai 70) della kermesse che all’inizio ebbe due poli: il Casinò e il centro Rai di Torino. Si preparava tutto qui. E non è poco. Sanremo da allora è diventato la grande cerimonia della televisione italiana, grazie al fiuto di Pippo Baudo, e ha avuto tanti cerimonieri (troppo poche cerimoniere ma il meglio, si spera, deve ancora venire) anche se pare che Amadeus sia sempre stato lì. Come ha detto Alba Parietti (la grande esclusa della platea), l’italia è molto abitudinaria e quello di Sanremo assomiglia sempre di più a un presepe. Comunque, anche se Amadeus non è sempre stato nella posizione di oggi, certamente ha fatto sì che molto sia cambiato nel Festival. Va detto che erano ormai anni che aveva ricominciato a brillare di luce propria e grandi sponsor (oggi è difficile non notare la ruota panoramica tutta fucsia dell’estetista Cinica che punta il mare, dove si può salire gratuitamente). Ad Amadeus va riconosciuto lo svecchiamento definitivo, nel senso che i ragazzi giovani che partecipano non sono i classici quarantenni italiani (che a 40 nella Prima Repubblica avevi appena tolto il pannolino) sono scelti tra i social, vengono presi, abbastanza ripuliti e messi sul palco dell’ariston. Quando non strappano tutti i fiori (Blanco, dai, ci piaci sempre un sacco ma lì avevi un tantinello dato fuori di testa) fanno anche una bella figura e conquistano i cuori di tutti. Insomma, siamo in trepidante attesa. Come sempre.
Sanremo è diventato la grande cerimonia della televisione italiana grazie al fiuto di Baudo