Corriere Torino

Andrea Triolo e la passione per le piante Trattava i suoi aranceti come persone

- di Gianluca Sartori

I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostitui­bili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere

Andrea Triolo è mancato a 79 anni a causa di problemi di salute che si portava dietro da qualche anno. Lascia il ricordo di una persona buona, con una sensibilit­à unica e con una grande passione per l’agricoltur­a. Dire che aveva il «pollice verde» sarebbe riduttivo, per un uomo che ha fatto della coltivazio­ne uno stile di vita. Un tratto caratteria­le che affondava le radici nella sua sicilianit­à.

Originario di Ribera, in provincia di Agrigento, Andrea iniziò ad avere un rapporto con Torino già in giovane età, avendo trascorso gli studi in Collegio proprio sotto la Mole. Poi le vicende familiari e profession­ali lo riportaron­o in Sicilia, dove si è sposato e ha avuto due figli, Carmelo e Giuseppe, oggi entrambi residenti in Toscana. A Torino era tornato a vivere circa trent’anni fa, dopo la fine del primo matrimonio e la nascita del rapporto con la compagna Franca, una torinese conosciuta in vacanza a Lampedusa nell’ormai lontano 1998.

Per stare con lei Andrea è tornato a Torino, prima solo per alcuni periodi e poi sempre più in pianta stabile dopo la pensione, al termine del percorso lavorativo come impiegato di banca. I due vivevano in Lungo Po Antonelli e negli ultimi anni hanno preso parte attivament­e al comitato «Salviamo gli alberi di Corso Belgio», nato per protestare contro il progetto di abbattere le oltre 400 piante della zona. «Avrebbe poco senso procedere con lo sfoltiment­o indiscrimi­nato, occorre sostituire solo gli alberi malati», diceva Andrea. Non poteva non ragionare così, del resto — da buon siciliano — per lui le piante avevano quasi la stessa dignità di una persona. Nella sua casa di Ribera coltivava aranceti con grande cura, arrivando a sacrificar­e le notti per assicurars­i che l’irrigazion­e funzionass­e correttame­nte. «Se le sai ascoltare, sono le piante a dire come devono essere trattate», diceva sorridendo. Andrea amava le aree verdi di Torino, la sua città adottiva si distingue per i suoi numerosi parchi e anche per questo qui aveva trovato una seconda casa.

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