Colpo da 150 mila euro a casa di un collezionista I ladri traditi dal video
La polizia arresta due manovali e una badante infedele Un arsenale custodito nell’armadio: arrestato
Una badante infedele, un autista e due ladri forzuti capaci di portare a braccia un forziere da 4 quintali. Era questa la composizione della banda che nel pomeriggio del 17 aprile 2022 è entrata in azione in un’elegante palazzina della Crocetta. Un furto a colpo sicuro, 150 mila euro di bottino garantito dalla preziosa collezione di monete antiche custodite nella cassaforte del padrone di casa, un anziano professionista oggi in pensione.
Dopo quasi due anni di indagini, ieri mattina gli agenti del commissariato San Secondo sono riusciti ad arrestare quasi tutti i responsabili del colpo: in manette, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, sono finiti due manovali romeni di 34 e 40 anni, residenti a Torino, assieme alla basista, una donna di nazionalità marocchina 43enne, di casa a Carmagnola.
Il furto, in pieno giorno, era stato pianificato in ogni dettaglio. I ladri avevano inserito nei loro telefoni sim intestate a prestanome e indossavano cappellini e mascherine chirurgiche. Hanno aspettato che l’anziano collezionista uscisse di casa e poi sono entrati nell’alloggio. Alle chiavi aveva pensato la basista, che lavorava come badante nell’abitazione di un vicino della vittima. I due amici, entrambi
Coordinate dalla Procura, sono state condotte dalla polizia pensionati, si erano scambiati i mazzi di scorta e la badante aveva scoperto il nascondiglio dei duplicati .
L’obiettivo era un mobile che custodiva una cassaforte del peso di 400 chili. I ladri l’hanno trasportata per le scale dicendo ai vicini che era in corso un trasloco e poi l’hanno caricata su un furgone bianco preso in prestito da un connazionale. Avevano coperto la targa, ma, esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza e quelli ripresi dai vicini insospettiti, i poliziotti sono riusciti a individuare l’adesivo di una concessionaria della provincia di Varese sulla fiancata.
Da quel minuscolo dettaglio gli investigatori sono risaliti a un venditore ambulante torinese, risultato del tutto estraneo alla vicenda. Ma controllando le chiamate effettuate nel giorno del colpo, hanno individuato un numero di cellulare che aveva agganciato in più occasioni la cella telefonica della Crocetta. Il secondo complice è stato smascherato utilizzando la stessa tecnica, mentre l’autista è ancora sconosciuto.
A incastrare la basista sono stati ancora una volta i tabulati telefonici, ma soprattutto la chiave fasulla lasciata nell’appartamento del suo datore di lavoro. I poliziotti sapevano che l’unico doppione era custodito a casa del vicino e, quando hanno provato a usarlo, si sono accorti che non aveva il codice di sblocco. Adesso gli inquirenti sperano di riuscire a recuperare almeno una parte della refurtiva e di identificare l’unico ladro sfuggito all’arresto.
Nascondeva un piccolo arsenale in un armadio, accuratamente nascosto sotto una pila di vestiti. Lo hanno scoperto nei giorni scorsi gli agenti del commissariato di Mirafiori. Tutto è nato da un controllo in strada, quando in tarda serata una pattuglia ha fermato due ragazzi che passeggiavano in corso Unione Sovietica. Allertati dall’atteggiamento sospetto, i poliziotti hanno scoperto che uno dei due giovani, un 21enne, nascondeva negli slip diversi involucri di hashish e oltre 100 euro in contanti.
La posizione del ragazzo è peggiorata dopo la perquisizione a casa, dove gli investigatori hanno sequestrato un fucile a pompa con matricola abrasa, petardi artigianali e una pistola scacciacani senza tappo rosso. Il giovane nascondeva anche un bastone telescopico lungo 53 centimetri, un berretto con visiera di un corpo di polizia e un bilancino con residui di sostanza stupefacente. Il giovane è stato quindi arrestato per detenzione di arma ed esplosivi clandestini.