I telefonini criptati, la cocaina e i corrieri che fanno carriera «Basta palline, mi ha assunto»
Blitz di guardia di finanza e Dda, scoperte due organizzazioni di spacciatori a Torino e Alessandria: 24 arresti in cinque regioni Un chilo di cocaina nascosta nelle calze Devasta le auto parcheggiate, 35enne in manette
Arresti e sequestri non fermavano l’organizzazione di narcotraffico «che aveva base logistica a Torino»: «È finito ormai il tempo della vendita delle palline, mi ha assunto!», esclama a un certo punto uno degli indagati, intercettato dalla guardia di finanza. Bloccato un corriere, se ne promuoveva un altro, in un sistema ricostruito nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Agostino Pasquariello, l’innesco del blitz delle Fiamme gialle di ieri mattina, in Piemonte e in altre quattro regioni. Breve bilancio: circa 120 militari del comando provinciale e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma (Scico) hanno arrestato 24 persone (17 albanesi e 7 italiani), «gravemente indiziate» di far parte di due diverse associazioni per delinquere (l’altra era ad Alessandria), finalizzate al traffico di stupefacenti, soprattutto cocaina e marijuana.
Non è stata un’indagine semplice, quella dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino,
● L’indagine del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza ha scoperto due organizzazioni di spacciatori, a Torino e Alessandria
● Blitz ieri all’alba: 120 militari hanno arrestato 24 persone (17 albanesi e 7 italiani) coordinati dal pubblico ministero della Dda Valerio Longi, tra pedinamenti e intercettazioni. Complicate, quest’ultime: uno degli elementi di spiccio dell’organizzazione «era solito adottare accortezze nelle comunicazioni — spiega infatti il gip — tant’è che il monitoraggio della sua utenza telefonica restituiva sporadici elementi investigativi».
HMotivo. «Utilizzava il dispositivo di telefonia mobile “BQ Aquaris” che, grazie a un sistema di scambio di dati criptato, rendeva impossibile qualsiasi forma di intercettazione». Altre volte, «i sodali comunicavano tra loro facendo ricorso ad apparati cellulari di prima generazione e appositamente dedicati (cosiddetti “citofoni”)». a importato dalla Francia poco meno di un chilo di cocaina nascondendola in due calzini. Una donna nigeriana di 28 anni è stata arrestata dagli agenti del commissariato Barriera di Milano con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Il trasporto è avvenuto a bordo di un pullman partito da Parigi e arrivato a Torino alla fermata di Corso Vittorio Emanuele, nel tratto compreso tra corso Ferrucci e via Giovanni Falcone. La donna è subito finita nel mirino degli agenti, impegnati in un controllo di routine sugli autobus a lunga percorrenza: visibilmente agitata, la 28enne stringeva un marsupio nero.
Quando le è stato chiesto di aprirlo, i poliziotti hanno scoperto che la donna aveva importato 79 ovuli di cocaina per un totale di circa 900 grammi di sostanza stupefacente. Le dosi erano nascoste a loro volta all’interno di due calzini, ma gli agenti hanno subito scoperto lo stratagemma. La donna è arrivata a Torino dopo aver fatto tappa in Uganda, Etiopia e Francia.
E poi, c’era tutto il necessario per un giro di professionisti: «L’organizzazione prevedeva una consolidata rete di approvvigionamento e distribuzione, con incaricati di acquisto, stoccaggio, lavorazione e successiva commercializzazione della sostanza». Come «consolidati e abituali erano i luoghi di incontro», tra il parcheggio di un fast food, in fondo a corso Giulio Cesare, o in quelli di grandi catene commerciali. Soprattutto, «il sodalizio aveva la capacità di fronteggiare emergenze logistico-organizzative, in particolare mediante la sostituzione dei corrieri», appunto, «allorché venivano arrestati». Stavolta, però, la guardia di finanza ha messo le manette anche ai capi.
Hanno preso di mira le automobili parcheggiate nei pressi di via Cigna, ma non si sono limitati a razziare monete o oggetti di valore. Due uomini ne hanno approfittato anche per rubare benzina e gasolio delle vetture in sosta. Una scena notata da una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri, che ha inseguito i malviventi. Uno dei due è riuscito a fuggire, l’altro è stato arrestato per furto aggravato in concorso. Si tratta di un 35enne senza fissa dimora che, in attesa del rito direttissimo, è stato condotto in camera di sicurezza. La refurtiva è stata invece restituito ai proprietari.
Lunedì mattina, sempre in Barriera di Milano, i carabinieri hanno invece arrestato un cittadino di origini nordafricane sprovvisto di documenti. L’uomo ha dato in escandescenza dopo essersi rifiutato di pagare il conto in un bar di piazza Crispi e dovrà rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di fornire le proprie generalità.
Il gip: «Gli arresti dei corrieri non fermavano lo spaccio, venivano subito sostituiti»