Corriere Torino

Rapinato per un Gratta e Vinci, chieste tre condanne

Biglietto fortunato da 5 milioni: nella casa della vittima c’erano 8 chili di lingotti d’oro

- Simona Lorenzetti

In pochi mesi il suo tenore di vita era notevolmen­te cambiato: aveva espanso la propria azienda e acquistato una villa e un suv da 150 mila euro. Una disponibil­ità economica — frutto di una vincita da 5 milioni di euro al Gratta e Vinci — che non è passata inosservat­a in paese e che ha attirato l’attenzione anche di alcuni malintenzi­onati. E così una sera, rientrando a casa, il fortunato milionario si imbatte in quattro banditi. Uno dei rapinatori gli punta la pistola alla testa, lo schiaffegg­ia e si fa consegnare i 23 mila euro che ha in tasca. Poi i malviventi setacciano la casa e si impossessa­no di preziosi e gioielli per 14 mila

● Una sera, rientrando a casa, il fortunato milionario si imbatte in quattro banditi

● Gli puntano la pistola alla testa, setacciano la casa e si impossessa­no di preziosi, gioielli e lingotti d’oro euro e infine trovano 8 chili di lingotti d’oro del valore di 530 mila euro. Dopo aver rinchiuso l’imprendito­re e la compagna nel bagno, si danno alla fuga. Per poi finire in breve tempo nella rete dei carabinier­i.

Per quella rapina, il pubblico ministero Marco Sanini ha proposto la condanna per tre imputati (difesi, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Fiore, Rosalba Cannone e Benedetta Perego): quattro anni e quattro mesi sono stati chiesti per i due uomini che compirono la rapina, tre anni e sei mesi per la donna che in quell’occasione aveva fatto da «palo» (e che nel frattempo ha risarcito la vittima con 5 mila euro). Un quarto malvivente ha scelto il patteggiam­ento e definirà la sua posizione a marzo. La rapina risale alla primavera del 2022. I carabinier­i arrestaron­o subito uno dei componenti della banda. Per un po’ gli altri (un uomo e una donna romeni di 38 e 39 anni e un moldavo di 34, residente nel Padovano) pensarono di averla fatta franca, ma qualche mese più tardi finirono a loro volta in manette. Per l’imprendito­re — assistito dall’avvocato Andrea Fenoglio — resta l’amarezza per il bottino, che non è mai stato recuperato. La sentenza è prevista il prossimo 4 marzo.

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Buona sorte La vincita non passò inosservat­a in paese

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