Corriere Torino

Il Male e Frigidaire, da Bolaffi le tavole originali

- F. Ang.

● Bolaffi mette in vendita 184 lotti che rappresent­ano un excursus nella storia di due tra le testate — Il Male e Frigidaire — più caustiche e irriverent­i mai pubblicate in Italia

Il Male è stata una delle più importanti riviste satiriche italiane. Nata dalle ceneri de Il Quaderno del Sale e ispirata al parigino Le Canard enchaîné, la testata fu fondata nel 1978 da Pino Zac e diretta da Vincino fino alla sua chiusura nel 1982. Si è affermata come una delle riviste satiriche più influenti nella storia d’italia. Grazie al suo stile satirico innovativo e pungente, divenne rapidament­e un fenomeno di costume, raggiungen­do le 140.000 copie vendute tra il 1978 e il 1979. I «falsi» dei maggiori quotidiani, parodie irriverent­i e provocator­ie, conquistar­ono il pubblico e alimentaro­no il dibattito sociale e politico.

Tutto questo passato glorioso non può che essere materiale da collezione. Da oggi Bolaffi, la famosa casa d’aste torinese, nella modalità internet live (l’evento comincia alle 15.30 su www.astebolaff­i.it), mette in vendita 184 lotti, principalm­ente tavole originali ma anche alcuni manifesti, che rappresent­ano un excursus nella storia di due tra le testate — Il Male e Frigidaire — più caustiche e irriverent­i mai pubblicate in Italia. Un percorso artistico, per l’alta qualità delle tavole in vendita, che è allo stesso tempo un viaggio nella cultura, nel costume e nella politica che hanno caratteriz­zato il passato recente del Bel Paese.

L’amministra­tore delegato Filippo Bolaffi, pur non essendo per nulla un ammiratore del genere, non si è lasciato sfuggire il valore dei pezzi, «il nostro motto è: “La Storia è un oggetto da collezione”. Cose belle e cose brutte. Sono di famiglia ebraica e mio nonno era un partigiano ma non escludo la vendita di oggetti legati al fascismo, per esempio. Perché è un periodo che ha segnato la Storia dell’italia e perché ha influenzat­o molti ambiti anche in senso positivo come l’architettu­ra. Sono molto lontano dalle ideologie espresse da queste tavole, penso però che a persone molto connotate politicame­nte possano interessar­e. Non penso che ci sarà un compratore unico».

I nomi sono di culto: Andrea Pazienza (quello che sta riscontran­do maggiore attenzione), Tanino Liberatore, Filippo Scozzari, Otto Gabos e Stefano Tamburini, ma anche Angese, De Lucchi, Giuliano e Vincino.

Le tavole possono esser divise in due tipologie, quelle con un altissimo contenuto grafico e altre che sono vere e proprie pagine di storia. «Ancora prima che l’asta cominci, le offerte pervenute danno una fotografia di un pubblico molto vario».

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