Corriere Torino

«Cantare gli artisti morti per promuovere i vivi»

- Luca Castelli Luc. Cast.

● Beppe Puso è autore e interprete di «Incetta d’autori», lo spettacolo teatrale che domani sera presenterà l’album antologico di «Morto dal vivo»

● Cineteatro Baretti, ore 21.30, 13 euro

«Incetta d’autori», domani sera al Baretti, è la nuova creatura di Beppe Puso, ideatore di «Morto dal vivo», la rassegna che da otto anni anima l’undergroun­d torinese e in cui «i grandi artisti vivi cantano le canzoni dei grandi artisti morti, ma mai viceversa».

«Abbiamo completato il nostro primo disco, un progetto nato durante il Covid in cui molti dei cantautori passati da “Morto dal vivo” hanno registrato un brano. Ho pensato che il modo migliore per presentarl­o fosse uno spettacolo teatrale», racconta Puso. «C’è un protagonis­ta che sta ascoltando in macchina l’album: durante il viaggio gli succedono un po’ di cose, che si alternano alle canzoni, eseguite sul palco dai cantautori che le hanno registrate».

Chi sono?

«Tra gli altri, Nicolò Protto che canta Strawberry Fields Forever scritta da John Lennon, Matteo Castellano Per altri motivi di Lucio Battisti, Vea E non finisce mica il cielo di Mia Martini, Federico Sirianni Se ti tagliasser­o a pezzetti di Fabrizio De André, La Ramat Daffodil Lament di Dolores O’riordan dei Cranberrie­s, Dario Canal Com’è profondo il mare di Lucio Dalla. Una band fissa li accompagna».

Alcuni brani sono famosissim­i, altri più ricercati.

«Rispecchia­no lo spirito di

Beppe Puso, torinese del 1980

“Morto dal vivo”, che non è mai stata solo una serata da cover. L’obiettivo del progetto non è celebrare l’artista morto, ma promuovere dei bravissimi cantautori vivi che non sono ancora riusciti a ottenere la popolarità che meriterebb­ero. Infatti, negli appuntamen­ti tradiziona­li l’ospite alterna brani suoi a quelli del cantante omaggiato».

Chi ha battezzato «Morto dal vivo»?

«Mao, cantando Rino Gaetano nel 2016. Oggi siamo arrivati a circa 200 concerti. Il Circolo Arci Sud rimane la sede della stagione ufficiale, dove ogni anno passano solo artisti che non hanno mai partecipat­o prima. In più ci sono le repliche negli altri locali di Torino, alla Birrovia di Cuneo, ma siamo arrivati anche in Toscana e Sardegna».

Qualche «storico»? abbinament­o

«Abbiamo fatto di tutto. Anthony Sasso ha cantato Tenco, Marco Carena ha fatto Giorgio Gaber e Alberto Cipolla, che in questi giorni è al Festival di Sanremo come direttore d’orchestra, ci ha messo un tocco di classica omaggiando Bach, Mozart e Beethoven».

Quando uscirà il disco?

«Tra aprile e maggio, per ora sulle piattaform­e streaming. Ma domani al Baretti lo offriremo in anteprima e in download gratuito al pubblico dello spettacolo».

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Cantautore-comico

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