Enrico Salza: «Il nostro futuro è nell’asse Torino-milano»
Il banchiere si racconta in un libro autobiografico
Le grandi fusioni bancarie. Quando Sanpaolo Imi va a nozze con Intesa, il 24 agosto 2006. Il progetto di «Mi-to», per superare grazie alla cultura le rivalità e quindi collaborare con i «cugini milanesi». La politica cittadina e il «Sistema Torino», pubblico e privato che lavorano assieme. Al grattacielo di Intesa è andata in scena la storia degli ultimi 30 anni della città, raccontati nel volume autobiografico «Sapremo fare la nostra parte. Testimonianza di un imprenditore banchiere, Enrico Salza», a cura di Giuseppe Russo, edito da Fondazione 1563 e Leo Oschki Editore.
«Senza Enrico Salza e senza Giovanni Bazoli questo grattacielo non ci sarebbe — ha affermato il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Grospietro—. Gli uffici di Intesa Sanpaolo sarebbero rimasti in piazza San Carlo? Forse sì, ma ci sarebbe un’insegna spagnola e a Ca’ de Sass una francese». Il «modello Salza», quel sistema Torino che tutto riusciva a tenere, «una marmellata» osservava caustico l’ex sindaco Diego Novelli, poi una rete di relazioni da «abbattere» secondo gli attacchi del Movimento 5 Stelle, oggi conta più di un nostalgico. Nella sala gremita di imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, c’era tutta o quasi la Torino che conta, da Francesco Profumo a Giovanni Quaglia, Pietro Gastaldo, Franco Debenedetti, i leader industriali Giorgio Marsiaj e Marco Gay. E molti ricordano quel «sistema Torino» che è riuscito a superare, almeno in parte, la crisi dell’industria e a costruire la prima banca italiana, Intesa Sanpaolo, di cui Salza è stato presidente, proprio grazie all’alleanza tra Torino e Milano.
«Salza è stato un pezzo importante della vita della città e lo sarà ancora. Un uomo dell’economia, un uomo di cultura e un politico, un uomo straordinario e una risorsa per Torino» ha osservato l’ex presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky. Che poi ha aggiunto: «Negli anni ‘90, quando è entrato in crisi il modello fondato sulla grande industria, è riuscito ad aggregare forze materiali e intellettuali, a suscitare energie, ha creato quel Sistema Torino, che oggi qualcuno critica. Anche oggi bisognerebbe
Sistema Torino
Attraverso un anno di interviste il ritratto di un «imprenditore innovatore»
mettere insieme energie per guardare avanti». Salza è stato il playmaker di tante operazioni politiche e industriali. Negli anni Novanta ha accompagnato Valentino Castellani alla guida di Torino. L’ex primo cittadino, presente all’incontro, gli riconosce il merito di avere saputo creare una contaminazione tra società civile e politica: «Salza è stato protagonista importantissimo di quella esperienza, ha creato una relazione tra istituzioni intermedie e politica e ha creato un sistema di governance che ha dato a Torino il suo piano strategico». Enrico Salza, oggi presidente di Tinexta, prende la parola per per un breve saluto e un ringraziamento. A maggio compirà 87 anni ma non smette di guardare al futuro. «Per tre-quattro giorni al mese sono pessimista, ma poi rimango ottimista. E credo che il futuro di questo territorio sia nella relazione e nella collaborazione tra Torino e Milano. Ho sempre cercato di restituire alla società quanto buono mi ha dato con spirito costruttivo, Sono contento di averlo condiviso con voi, lo farò anche in futuro».