Il caso Barriera di Milano nell’assemblea pubblica Don Luca: «Diamoci da fare»
L’appello del parroco: «Basta lamentele, è ora di agire»
Qualche settimana fa il «caso Barriera» è finito addirittura in Parlamento. Ma c’è da scommettere che alla Camera, durante l’interrogazione dell’ex sindaca Chiara Appendino, non si respirava la stessa tensione che ieri sera, nel Consiglio aperto della circoscrizione 6, è stata palpabile sin dall’inizio.
La sala polivalente di via Leoncavallo era presidiata da polizia e carabinieri, ma la temuta contestazione di anarchici e antagonisti è stata assolutamente pacifica. Diverso il clima nella sala da 170 posti dove tanti residenti non sono riusciti neppure a entrare.
Al centro del dibattito c’era — ovviamente — la questione sicurezza, ancora una volta sotto la luce dei riflettori dopo la maxirissa sfiorata l’altra sera in seguito a un incidente fra una volante della polizia e un’altra auto. Le immagini (e gli insulti) ripresi in un video diffuso dalla consigliera Fdi Verangela Marino sono diventati virali sui social e la stessa Marino, capogruppo di Fratelli d’italia in circoscrizione , ha preso la parola ieri sera per denunciare le problematiche di un quartiere «sotto assedio».
L’arrivo dell’esercito, invece di pacificare gli animi, ha diviso il quartiere, anche se la maggioranza dei residenti sembra favorevole alla presenza dei militari. Ma sia a destra che a sinistra si chiede di più, anche se cambiano gli interlocutori. «Abbiamo sempre provato a mettere in campo le nostre ricette — dice il presidente della circoscrizione Valerio Lomanto —. Chiediamo più telecamere, un controllo più “serio” sugli immobili occupati abusivamente, l’applicazione del Daspo
Nella sala polivalente si è tenuto il Consiglio aperto della circoscrizione 6 urbano e una stretta ferrea sugli orari di apertura dei minimarket. Che sempre più spesso diventano un luogo di degrado e di aggregazione criminale, come accade in corso Taranto». Nel documento firmato da tutta la maggioranza di centrodestra (e sottoscritto anche da M5S) ritorna l’idea del vigile di quartiere: «Lo chiediamo da tempo, è necessario — continua Lomanto
—. Comprendo che possa rappresentare un impegno sul piano del personale, ma non tutte le circoscrizioni sono uguali e noi abbiamo bisogno di “numeri” diversi».
Fra gli interventi più applauditi c’è stato quello di don Luca Cappiello, parroco della chiesa della Resurrezione: «Questa è una zona abitata da gente laboriosa, che qui ci vorrebbe rimanere e invece spesso va via. Gli immobili perdono valore, ma siamo tutti noi che perdiamo valore. E se diventerà inutile anche il lavoro che è stato fatto dai miei predecessori in 55 anni, partendo da una chiesetta di legno, allora la gente rischia di arrabbiarsi ancora di più». Parole insolite per un sacerdote, anche di «frontiera», come don Luca. Che aggiunge: «Qui c’è sempre stata povertà e delinquenza. Ma adesso è troppo, la «faccia» che ha assunto Barriera non è la nostra, non la riconosco. La fatica ad arrivare a fine mese ora si è trasformata in droga e criminalità, ma non possiamo solo lamentarci. È arrivato il momento di darci da fare e tirarci su le maniche». Il parroco non ha paura di parlare di ronde: «Le chiamerei passeggiate pacifiche per riappropriarsi di un territorio, nessuna violenza — precisa —. Io voglio andare in piscina (Sempione, ndr) a chiedere a questa gente che cosa ha intenzione di fare. Se vuole essere aiutata io sono qui e spero che dietro di me ci siano i cittadini e le istituzioni. Per il resto ognuno deve fare la sua parte. La politica deve ascoltare il grido di dolore dei cittadini e la giustizia non può rimettere in libertà dopo tre ore i ladri che rubano le offerte in parrocchia. L’esercito? Io davanti alla mia chiesa non lo vorrei, ma è un segnale positivo. Di certo non è la soluzione a un grande problema».
Posizione condivisa da Samuela Mogetta, che ha definito l’arrivo dei soldati «uno spot elettorale mobile, al posto delle strutture per il supporto a chi consuma ed è schiavo della droga». Non la pensa così Luciano Speranza, capogruppo Fi, per il quale Barriera«è peggio di una banlieu parigina» e così la discussione degenera.
«Domenica in chiesa non parlerò delle polemiche — riporta l’ordine don Luca —. Ma lancerò l’invito a smettere di lamentarsi senza fare niente di concreto».
Valerio Lomanto Vogliamo Daspo urbano e vigile di quartiere La nostra circoscrizione non è come le altre
Samuela Mogetta L’esercito è uno spot elettorale mobile Il degrado è non avere strutture per chi si droga