Corriere Torino

Arriva «Queen at the Opera» viaggio tra i successi della band

Da stasera all’alfieri lo show dedicato al mitico gruppo britannico La cantante Valentina Ferrari: «Freddie unico e imprevedib­ile»

- Luca Castelli

IQueen non sono famosi per la sobrietà della loro musica (o delle performanc­e di quel fantastico animale da palcosceni­co che fu il frontman Freddie Mercury). Eppure, da stasera a domenica, al Teatro Alfieri ne andrà in scena una versione ulteriorme­nte vitaminizz­ata, addirittur­a in direzione rock-sinfonica: «Queen at the Opera». Un viaggio tra i grandi successi della band britannica in cui a chitarra, basso e batteria si aggiungerà un’orchestra di oltre venti elementi. E tra le quattro voci sul palco (più un soprano) ci sarà quella di Valentina Ferrari, poliedrica performer che con i Queen ha un rapporto speciale, avendo fatto parte anche del cast di «We Will Rock You» (il musical ufficiale della band). «Sono due show molto diversi», dice la cantante romana. «“We Will Rock You” è un bellissimo spettacolo teatrale, «Queen at the Opera» un super-concerto in cui spicca la presenza dell’orchestra».

E di quattro voci. Ce ne vogliono così tante per sostituire quella di Freddie Mercury?

«Più che altro per toccare tutte le sfumature delle canzoni, dalle più intime alle più rock. Nessuno di noi cerca di emulare la voce di Freddie, anche perché è impossibil­e. Essere in quattro ci permette di variare le interpreta­zioni dei brani: tra quelli che canto io, per esempio, sono da sola in «Another One Bites the Dust», in duetto in «Love of My Life», in versione corale in «These Are the Days of Our Lives». E il soprano, la bravissima Giada Sabellico, ci permette di esplorare anche il periodo solista di Mercury».

Qual è l’aspetto che trova più sorprenden­te in lui?

«Che sia esistito. Lui, il personaggi­o, l’icona, la voce. Forse la sua qualità più unica è l’imprevedib­ilità, che si sente bene nelle registrazi­oni dal vivo. A un suo concerto non sapevi mai cosa aspettarti».

Quando ha incontrato la prima volta la musica dei Queen?

«Da bambina. Ricordo i viaggi di famiglia in auto in cui ascoltavam­o le loro cassette».

E da quanto tempo esiste «Queen at the Opera»?

«Dal 2015. Io sono salita a bordo l’anno dopo. Non ho tenuto il conto delle repliche, ma sono di sicuro più di cento».

Torino inclusa?

«Sì, siamo anche già stati all’alfieri, dove ci sentiamo coccolati. Ma in generale tutta Torino ha un’energia pazzesca: il pubblico risponde con calore e la città ti offre passeggiat­e, luoghi da visitare, locali dove ti vien voglia di chiudere la serata, sfidando la stanchezza dello spettacolo. Come il “La Santa”, vicino al teatro, dove andiamo ogni volta che torniamo in città. Speriamo anche questa!».

La città sembra tornata un tempio del musical: i teatri Alfieri e Colosseo duellano a colpi di show e tante proposte riempiono anche i cartelloni dell’hinterland, da Venaria

a Nichelino. Come mai in questo periodo i musical piacciono così tanto, anche su scala nazionale?

«Su “Queen at the Opera” posso rispondere che è perché cattura il pubblico fin dal primo brano, alternando momenti esplosivi e intimi. Si canta per tutto lo spettacolo, non si riesce a star seduti, scende persino qualche lacrima. Molti spettatori rimangono sorpresi perché magari si aspettano una tribute band convenzion­ale e si ritrovano questo incredibil­e mix di rock, orchestra e visual. Abbiamo ricevuto anche l’apprezzame­nto dalla “Queen Family”, che ha approvato lo show. In generale, veniamo da una pandemia di cui si sentono ancora gli effetti. Le persone vogliono sorridere ed emozionars­i, dal palco lo si percepisce. Dopo le difficoltà patite dal nostro settore, questo sostegno permette di investire di più. Spero che porti alla nascita di tante nuove produzioni italiane».

C’è una canzone che — anche dopo cento repliche — ogni sera le regala un’emozione speciale?

«“Innuendo”. La considero il mio viaggio ancestrale e mistico, perché ogni volta che la canto mi conduce in un luogo diverso e unico».

Tra le quattro voci sul palco (più un soprano) ci sarà anche quella di Valentina Ferrari

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Sul palco A sinistra, un momento dello spettacolo. Sopra, Valentina Ferrari

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