Corriere Torino

Jalla: «Ora il comitato scientific­o e il direttore»

- Paolo Morelli

Inizia il nuovo corso per il Museo Diffuso della Resistenza. Ieri, con l’insediamen­to del nuovo consiglio di amministra­zione, si è chiusa la presidenza di Roberto Mastroiann­i. Il suo successore è Daniele Lupo Jalla, indicato dal Comune di Torino, che ora guida il consiglio composto dal vicepresid­ente Riccardo Marchis, responsabi­le didattico di Istoreto (che l’ha nominato nel cda), Eleonora Gerbotto, direttrice della Fondazione per l’architettu­ra (scelta dalla Città Metropolit­ana), Adriano Andruetto in quota Ancr e l’avvocato Riccardo Rossotto (Regione Piemonte). «C’è una bella collegiali­tà — dice Jalla — e sarà lo spirito di lavoro».

«Jalla è la scelta migliore che si potesse fare — commenta Mastroiann­i —, perché ha fatto nascere il museo, ora in ottime mani». Lo scorso anno, a fine mandato, Mastroiann­i aveva lanciato l’allarme sui conti del museo, mentre il Comune avviava l’iter per trovare un nuovo presidente. La prima scelta era ricaduta sull’ex dirigente regionale Rita Marchiori, che aveva fatto un passo indietro vista l’intenzione di Palazzo Civico di rispolvera­re la vecchia idea, già vagliata e scartata in passato, di fondere il museo con il Polo del ‘900. Poco dopo era emerso il nome di Daniele Jalla, già dirigente regionale e direttore

Il Museo della Resistenza di corso Valdocco dei Musei civici di Torino, che preferisce parlare di «integrazio­ne», questione ora non prioritari­a. «Vanno osservati degli adempiment­i statutari — prosegue il nuovo presidente — come l’approvazio­ne di un bilancio preventivo, l’avvio della procedura per nominare il comitato scientific­o e lo studio di un bando per il direttore. Poi riflettere­mo sulla struttura del museo in relazione al Polo del ‘900, che quando il museo è nato non c’era (e ora sta rivedendo lo statuto, ndr)».

Oggi incontrerà il personale del Museo della Resistenza, altro tema abbastanza complesso da affrontare. «Il prossimo cda — aggiunge Mastroiann­i — farà un lavoro eccezional­e, consegno un museo sano con decine di iniziative e un buon posizionam­ento a livello nazionale e internazio­nale. Oltre a una crescita del 50% del patrimonio accumulato rispetto all’inizio. Sono convinto che per la saggezza della Giunta comunale questo museo sarà portato al massimo delle sue potenziali­tà e al ruolo che merita. Avrà una lunga vita autonoma e indipenden­te».

Ora, come ribadisce Jalla, inizia «una fase di studio e comprensio­ne della situazione, per definire un programma e le priorità». L’intento è concluderl­a e relazionar­e ai soci nel giro di un mese e mezzo.

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L’ingrsso

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