Jalla: «Ora il comitato scientifico e il direttore»
Inizia il nuovo corso per il Museo Diffuso della Resistenza. Ieri, con l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, si è chiusa la presidenza di Roberto Mastroianni. Il suo successore è Daniele Lupo Jalla, indicato dal Comune di Torino, che ora guida il consiglio composto dal vicepresidente Riccardo Marchis, responsabile didattico di Istoreto (che l’ha nominato nel cda), Eleonora Gerbotto, direttrice della Fondazione per l’architettura (scelta dalla Città Metropolitana), Adriano Andruetto in quota Ancr e l’avvocato Riccardo Rossotto (Regione Piemonte). «C’è una bella collegialità — dice Jalla — e sarà lo spirito di lavoro».
«Jalla è la scelta migliore che si potesse fare — commenta Mastroianni —, perché ha fatto nascere il museo, ora in ottime mani». Lo scorso anno, a fine mandato, Mastroianni aveva lanciato l’allarme sui conti del museo, mentre il Comune avviava l’iter per trovare un nuovo presidente. La prima scelta era ricaduta sull’ex dirigente regionale Rita Marchiori, che aveva fatto un passo indietro vista l’intenzione di Palazzo Civico di rispolverare la vecchia idea, già vagliata e scartata in passato, di fondere il museo con il Polo del ‘900. Poco dopo era emerso il nome di Daniele Jalla, già dirigente regionale e direttore
Il Museo della Resistenza di corso Valdocco dei Musei civici di Torino, che preferisce parlare di «integrazione», questione ora non prioritaria. «Vanno osservati degli adempimenti statutari — prosegue il nuovo presidente — come l’approvazione di un bilancio preventivo, l’avvio della procedura per nominare il comitato scientifico e lo studio di un bando per il direttore. Poi rifletteremo sulla struttura del museo in relazione al Polo del ‘900, che quando il museo è nato non c’era (e ora sta rivedendo lo statuto, ndr)».
Oggi incontrerà il personale del Museo della Resistenza, altro tema abbastanza complesso da affrontare. «Il prossimo cda — aggiunge Mastroianni — farà un lavoro eccezionale, consegno un museo sano con decine di iniziative e un buon posizionamento a livello nazionale e internazionale. Oltre a una crescita del 50% del patrimonio accumulato rispetto all’inizio. Sono convinto che per la saggezza della Giunta comunale questo museo sarà portato al massimo delle sue potenzialità e al ruolo che merita. Avrà una lunga vita autonoma e indipendente».
Ora, come ribadisce Jalla, inizia «una fase di studio e comprensione della situazione, per definire un programma e le priorità». L’intento è concluderla e relazionare ai soci nel giro di un mese e mezzo.