Alcaraz senza paura: qui per la storia
L’argentino si presenta alla Juve: «Questo club mi è sempre piaciuto, voglio lasciare il segno»
Di Arturo Vidal — cui tanti lo hanno paragonato — ha l’incrollabile fiducia in sé stesso — o almeno quella trasmette — e, raccontano, un’incontenibile forza cinetica, sul prato. Nonostante i 21 anni, Carlos Alcaraz è uno di quelli senza paura, pronto alla battaglia sempre e comunque. Da, prima gioco poi parlo. Non si tira indietro neppure davanti alla quotazione del riscatto, 49,5 milioni di euro, prezzo riservato ai grandi talenti, e qui sostanzialmente imposto (anche) dalle dinamiche dello shopping, sul gong del mercato. «Quella cifra paura non ne mette — risponde — il tema del prezzo si vedrà con il tempo. Io ho intenzione di fare bene e magari può diventare un prezzo giusto». Morale:
La presentazione in bianconero di Carlos Alcaraz, 21 anni, tra il football director Cristiano Giuntoli (a sx) e il ds Giovanni Manna (a dx) «Sono tranquillo, so che devo lavorare bene».
Nella sala stampa dell’allianz Stadium, prima dello scatto di rito (con la maglia numero 26), c’erano pure il football director bianconero, Cristiano Giuntoli, e il ds Giovanni Manna, che hanno preso al volo l’occasione dall’inghilterra, scommettendo su un giovane centrocampista. E, nel caso, lasciando aperta la porta per una trattativa a giugno. Del resto, meglio puntare su un ventunenne argentino, di fisico e prospettive, piuttosto che su un usato-sicuro (che poi sicuri non sono mai).
Lui, più felice di così non si può: «La Juve mi è sempre piaciuta — racconta Alcaraz — è un grande club e mi ha sempre attratto: ora mi rendo conto che le aspettative sono alte, ma sono pronto e darò il meglio per raggiungere grandi risultati». In fondo, la sceglieva sempre pure quando, da piccolo, giocava alla playstation. Sul campo reale, è una specie di all-around: «Gioco bene a centrocampo, ma anche da falso nove. In allenamento sto giocando più da mezzala destra — spiega il centrocampista — e mi trovo bene. Da piccolo stavo sia a destra che a sinistra. Ma sono disposto a giocare in qualsiasi posizione mi indicherà l’allenatore».
L’hanno già paragonato a diversi giocatori, appunto: «Sono contento che mi abbiano associato a grandi campioni che sono passati qui — sorride — è una bellissima cosa». Ma ora vuole mettere i suoi, di piedi: «Voglio fare bene e vorrei che il mio nome venisse segnato a fuoco qui nella Juve». Come il suo idolo: «Cristiano Ronaldo è stato la mia ispirazione principale, soprattutto da giovane. E voglio dimostrare alla mia famiglia che il sogno che avevo da bambino può diventare reale: quello che sto ottenendo, in gran parte è grazie a loro». Della Juve, ha già il carattere: «Non mi piace perdere, nemmeno in allenamento, voglio vincere sempre».
«Quella cifra non mi condiziona: voglio fare bene, e magari quel prezzo sarà giusto»