Corriere Torino

«Siamo la voce che risponde entro 5 secondi»

- Simona De Ciero

«Una donna vittima di violenza che parla a monosillab­i perché il molestator­e non si accorga che sta chiedendo aiuto. Un gruppo di amici non udenti, persi tra le montagne toscane. Il testimone di uno scippo. Una mamma incastrata tra le lamiere della sua auto diventata un groviglio dopo un sinistro, che urla ma non riesce a vedere, né sentire, le figlie sedute sul sedile posteriore, almeno fino a pochi istanti prima del sinistro. O, più sempliceme­nte, la persona arrabbiata perché è impossibil­e prenotare per rinnovare il passaporto. Non chiamatelo call center: il 112 è molto di più. Siamo la prima linea tra una segnalazio­ne e il primo soccorso. E siamo la prima voce che accorre in sostegno a chi ha bisogno. Rispondiam­o alle chiamate entro 5 secondi dal primo squillo, ed entro altri 50 passiamo la chiamata agli operatori di secondo livello. Il nostro è un lavoro fatto di istanti, e ciascuno di questi può valere la vita di chi si rivolge a noi». A parlare è Walter Occelli, direttore del 112, il numero unico per l’emergenza (Nue). Un servizio da pochi mesi in capo alla super Asl Azienda Zero e del quale, proprio oggi, ricorre la giornata europea. In Piemonte l’accorpamen­to dei centralini di vigili del fuoco, forze dell’ordine, sanità e soccorso in mare è realtà dal 2017. Da quando l’ue ha stabilito che, per la sicurezza e il soccorso si debba utilizzare la stessa serie numerica in ogni Paese: il 112, appunto. Che in Piemonte si occupa anche delle emergenze valdostane, e «delle chiamate in arrivo dai non udenti di tutto il territorio italiano». Un’attività che nel 2023 ha gestito 2.623.189 telefonate e che, grazie anche al potere filtrante che la caratteriz­za, ha permesso di evitare che il 58% dei contatti arrivasse alle centrali operative di secondo livello, ovvero agli hub che effettuano le operazioni di soccorso e intervento sul territorio (ambulanze, scale antincendi­o e altro). Il 44% (491.757) è stato girato alle forze dell’ordine, il 47% (529.182) all’emergenza sanitaria, il 9% (90.042) ai vigili del fuoco e 50 contatti alla guardia costiera per soccorsi sul lago Maggiore.

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