D’inverno sul Po, spettacolo
Donatella Sarno, presidente dell’esperia, celebra la classica cittadina e il suo ennesimo record «Il fiume è una risorsa della città»
Dopo la nebbia e la pioggia, finalmente il sole. «Ma del resto si chiama “D’inverno sul Po”», sorride Donatella Sarno dopo la chiusura della regata internazionale che per tre giorni ha portato 4mila atleti da tutto il mondo a sfidarsi sul fiume. L’avvocato torinese, da due anni presidente della Canottieri Esperia che organizza l’evento – alla sua 41esima edizione – prova la sensazione tipica di chi ha appena portato a casa un grande risultato: «C’era un po’ di preoccupazione a gestire con il brutto tempo così tante persone coinvolte nella manifestazione, ma alla fine siamo entusiasti. Per il gran numero di atleti arrivati dall’europa e da più lontano, per i volontari di Intercultura che ci danno sostegno ogni anno, per il rapporto con la Fondazione di Candiolo che si fortifica per il lavoro svolto da tutto il comitato organizzatore, a cominciare da Roberto Romanini».
Nell’ultima giornata sono state la selezione nazionale della Romania e quella regionale della Lombardia a primeggiare nel medagliere, ma i torinesi coinvolti sulle imbarcazioni azzurre hanno vissuto una giornata memorabile: Simone Pappalepore e la timoniera Alessandra Faella del Cus impegnati sull’otto maschile, oltre alla capovoga Veronica Bumbaca delle Fiamme Oro. E le ammiraglie Under 23 si sono avvalse dell’apporto di Anna Rossi del Caprera, Irene Gattiglia ed Eleonora Nichifor del Cerea e
Gioconda Iannicelli del Cus sulla barca femminile; Emilio Pappalettera e Allesandro Gardino dell’armida con Alberto Ciavarro del Caprera su quella maschile. E poi la D’inverno sul Po Special Olympics e Pararowing Fisdir, il progetto Esperia sostenuto dalla Fondazione Martoglio, una manifestazione nella manifestazione con il trofeo assegnato alla tevere Remo Roma.
Sorrisi, fairplay e la consapevolezza di poter ammirare Torino da un punto di vista esclusivo: c’è tutta l’essenza del canottaggio. «Uno spettacolo meraviglioso – aggiunge Donatella Sarno – e per la città un’opportunità importante, il fiume è una risorsa fondamentale. Senza l’aiuto della città sarebbe complicato portare avanti questa attività». E la magia di eventi come la “D’inverno” sta nella capacità di riunire i circoli remieri in una sola e diffusa realtà: «L’altra sera eravamo a cena tutti insieme all’esperia con il presidente Abbagnale e tanti addetti. Una serata piacevolissima, di quelle che comunque viviamo spesso. Ci confrontiamo e miglioriamo».
E il legame con l’amministrazione cittadina? «C’è un rapporto crescente con l’assessore Francesco Tresso, è sempre presente». Ma è necessario tenere alta l’attenzione: «Le sedi delle società remiere sono palazzi storici e richiedono tanto impegno. Noi ce la mettiamo tutta, ma le nostre risorse non sono sempre sufficienti». Per fortuna «il canottaggio ha un successo crescente, sempre più utenti».