La Camera di commercio cerca startup
PIEMONTECH
● La Camera di Commercio di Torino ha lanciato una call rivolta a tutte le startup capaci di fornire tecnologie per la digitalizzazione
● L’obiettivo è utilizzare l’ai per processare le migliaia di pratiche che ogni anno svolge la Camera
● Nella foto il segretario della Camera di Commercio di Torino Guido Bolatto
La Camera di Commercio di Torino è pronta a trasformare e migliorare i propri servizi grazie a una svolta digitale e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Merito del progetto «Data-driven Innovation», promosso da Unioncamere e Infocamere, che punta a far collaborare gli enti camerali con le migliori startup sul mercato. Un modo per valorizzare il patrimonio informativo, adottando l’open innovation. Fino a ottobre sono state condotte le attività preliminari per identificare le necessità mentre la call, aperta fino al 19 febbraio, è rivolta a tutte le startup capaci di fornire tecnologie per la digitalizzazione e automazione dei processi. Per capire meglio tutti i vantaggi abbiamo parlato con Guido Bolatto, segretario generale della Camera di commercio torinese.
Bolatto, come sta andando la call?
«Al momento abbiamo già ricevuto 70 candidature. La speranza è che si faccia avanti anche qualche realtà torinese, in modo da valorizzare un’azienda del territorio. Dofermi po la call si terrà un “Innovation Day”, durante il quale le migliori startup selezionate avranno l’opportunità di presentarsi. Alla fine ci saranno 5 vincitori, che potranno iniziare la collaborazione con le Camere di commercio di Torino, Milano, Messina, Padova e Firenze».
Come mai avete deciso di rivolgervi a una startup?
«Ci siamo accorti che necessitavamo di innovazione e freschezza giovanile. Come in tutte le pubbliche amministrazioni l’età media del personale supera i 50 anni, e se fino al 2010 potevamo godere di 330 dipendenti oggi siamo
a 270. La tecnologia può aiutarci a oltrepassare questi problemi e migliorare il lavoro».
Quali saranno per l’utenza?
«Ogni anno processiamo migliaia di pratiche e con l’ausilio dell’intelligenza artificiale potremo tagliare drasticamente i tempi dei nostri servizi. Non dovremo più fare tutto a mano, e al contempo ridurremo i costi relativi al personale. i vantaggi Ovviamente non sostituiremo le persone con un software, ma potremo coprire chi va in pensione. E anche le pratiche più complesse potranno essere elaborate in velocità, con l’impiegato che si occuperà solo del controllo finale».
Può fare un esempio? «Nell’ultimo periodo tutte le imprese dovevano comunicarci il titolare effettivo dell’attività. La scadenza era prevista per l’11 dicembre, poi è slittata. Parliamo di 15 mila pratiche. Se avessimo dovuto fare tutto a livello manuale ci sarebbero voluti mesi. In questo caso abbiamo già potuto contare sull’utilizzo di un algoritmo, che ha elaborato le carte e ci ha segnalato che solo il 2% presentava dei problemi. E così siamo riusciti a soddisfare tutta l’utenza in tempi brevi».
Cosa si potrà fare con una migliore gestione della vostra infinita mole di dati?
«Passeremo dalla mera registrazione alla loro elaborazione, così da portare valore aggiunto. Mettendo in correlazione diversi dati potremo favorire il business delle imprese. Noi, ad esempio, conosciamo l’attività produttiva di ogni azienda, e al contempo gestiamo l’albo degli smaltitori. Unendo queste due realtà potremo trasformare gli scarti di un’impresa in materia prima per un’altra».