«Scrivo le Langhe, terre così ricche di Storia e storie»
Lo scrittore Orso Tosco da domani in libreria con «L’ultimo pinguino delle Langhe», un giallo della collana Nero Rizzoli ambientato a Mondovì e dintorni
Affinità elettive. Non importa quanti chilometri tu sia distante, quanti anni ti portino lontano, ti dividano, da ciò per cui sei nato, prima o poi arriva la connessione. Magari attraverso le parole di un libro. Magari, perfino, attraverso una serie di libri.
Lo scrittore e sceneggiatore Orso Tosco entra a far parte della collana Nero Rizzoli con la sua prima serie gialla. Il primo volume esce domani in libreria con il titolo «L’ultimo pinguino delle Langhe», in cui il protagonista è Gualtiero Bova, detto il Pinguino, un commissario umanissimo, involontariamente comico e dall’intelligenza sopraffina.
Ligure, il Pinguino è stato trasferito a Mondovì. Per punizione.
È nato a Ospedaletti. Anche lei è stato spedito a Mondovì per punizione?
«Mio padre era di Carrù. E nonostante i miei nonni decisero di trasferirsi a Sanremo quando lui era ancora piccolissimo, il Piemonte, e le Langhe in special modo, hanno sempre fatto parte della mia vita. Mio padre e mia zia mi raccontavano spesso delle loro estati a Marsaglia, dei personaggi che incontravano, della natura incredibile. Tutte suggestioni che poi ho avuto modo di ritrovare, amplificate, nei lavori di due giganti come Beppe Fenoglio e Cesare Pavese. Anche nel Nico Orengo de Il salto dell’acciuga che lessi da ragazzo. Quell’esile, prezioso libro mi fece capire quanto il ponente ligure e quella parte di basso Piemonte fossero quasi fratelli siamesi. Invasioni saracene, contrabbandieri, partigiani, si tratta di luoghi ricchi di Storia e storie, e con un futuro incerto che li rende ancora più affascinanti».
Perché ha scelto Mondovì?
«Il giallo è ambientato nelle Langhe, Mondovì è il centro operativo. Da lì Bova gestisce la squadra e l’indagine che gli è piombata sul groppone. Però la storia si svolge in molti paesi, paesini e persino minuscole frazioni delle Langhe, come a formare una specie di costellazione, che alle volte rassicura, e in altri momenti rende ciechi».
Luoghi della cittadina che ricorrono?
«Due sono i posti miei del cuore: il mercato settimanale, perché i mercati sono il vero grande romanzo italiano. Piazza San Pietro, perché tra chiesa, scultura a forma di delfino e meridiane sembra un set teatrale antichissimo. E infine Rione Piazza, la parte alta della città, perché è un luogo magico».
Il Piemonte, detto sia da scrittore che da sceneggiatore, è un buon luogo narrativo?
«È un luogo ideale per i narratori. È una regione in cui la stratificazione della Storia è molto visibile, e quindi caratterizzante, ma capace al contempo di amalgamare il proprio passato al tempo presente per via di un’indole, di una postura esistenziale tipica. Forse dovrei usare il plurale, perché l’approccio alla vita varia a seconda dei paesaggi e dei contesti sociali».
Pregi e difetti del Pinguino?
«Il suo carattere è simboleggiato dalla sua fisicità, da un corpo enorme che contrasta con braccia un filo troppo corte — da cui il soprannome — e dal fatto che riesce a intravedere negli altri delle qualità inespresse. Reagisce alla vita con sarcasmo che a volte è spietato e svolte è misericordioso e che però manca di rivolgere verso se stesso. È sicuramente un poliziotto atipico, con gusti molto particolari in fatto di musica e letture, è un grande appassionato di cibo e vini, e quindi di trattorie. È sicuramente sfortunato in amore, e adora la sua bassotta bionda di nome Gilda».
Cosa gli riserva la Langa?
«Non sarà idilliaca e pacifica. Ci sarà il ritrovamento di una ragazza, senza nome e nuda, abbandonata a bordo strada. Il dettaglio che rende tutto ancora più inquietante è dato dal fatto che sulla schiena della ragazza uccisa, tracciato con il suo stesso sangue, c’è il nome della persona che per pura casualità ha rinvenuto il cadavere. Quello di un ricchissimo broker svizzero…».
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La Mondovì che amo
Piazza San Pietro sembra un antico set teatrale Rione Piazza, nella città alta, è un luogo magico