La Juventus ritrova Chiesa Allegri: «Partita decisiva in prospettiva Champions»
Il futuro può attendere, conta soltanto il presente e contano soprattutto i risultati. Le cose, in verità, sono strettamente legate, e lo sa bene Massimiliano Allegri che oggi compie un ulteriore passo nella storia della Juve raggiungendo Marcello Lippi a quota 405 panchine in bianconero. Non è ancora tempo di parlare però del domani: «Quanto mi vedo ancora qui? Vediamo di finire questa stagione nel migliore dei modi poi ho ancora un anno di contratto; noi allenatori dipendiamo sempre dai risultati e dal lavoro che svolgiamo».
I risultati, appunto, che nelle ultime settimane non hanno sorriso alla Signora – un punto in due partite, frutto del passo falso con l’empoli e della sconfitta contro l’inter – e hanno tarpato le ali al sogno scudetto dei bianconeri. Così, visto che a queste latitudini vincere è l’unica cosa che conta (Giampiero Boniperti docet), il tecnico pensa al presente e indica la rotta: «Dobbiamo tornare alla vittoria con l’udinese: è una partita se non decisiva molto importante per raggiungere il nostro obiettivo del ritorno in Champions League».
Come sempre, Max non parla di scudetto e mantiene il mirino sul traguardo indicato ad inizio stagione: «Un successo ci permetterebbe di allontanarci ancora dalla quinta in classifica e tornare a -4 dall’inter». Uno sguardo a chi sta davanti, in ogni caso, lo dà comunque come testimonia la sottolineatura sulla volontà di rimanere in scia alla capolista: «La vittoria dell’inter a Roma non ci fa entrare in campo demotivati, anzi ci motiva ancora di più». Non vede contraccolpi, Allegri, che dopo la caduta di San Siro aveva evocato la parola crisi: «Era una metafora per spiegare un dato di fatto, cioè quello di aver conquistato un punto in due partite, una cosa su cui dobbiamo lavorare». La Juve non molla la presa, quindi: «In questo momento, in testa c’è la squadra più forte, che ha vinto sette partite su sette nel 2024 e che sta facendo un percorso straordinario. Noi stiamo bene dal punto di vista mentale, la scorsa settimana abbiamo perso contro una squadra che sta facendo cose incredibili: non abbiamo rimpianti, è stata una partita da cui abbiamo imparato molto». La prima verifica sarà questa sera nel posticipo contro l’udinese: mancherà Vlahovic («Dovrebbe rientrare a Verona» e sarà l’occasione del rilancio per Milik (che in serie A non segna da quattro mesi) e soprattutto Chiesa, preferito a meno di sorprese a Yildiz. All’andata, alla prima giornata, Federico aveva stappato la stagione della Juve segnando dopo soli due minuti; era stata l’alba di un grande avvio di campionato, certificato da 4 reti nelle prime cinque partite. La magia però si è presto esaurita e una serie di problemi fisici l’ha condizionato non poco, tanto che quella di stasera sarà la prima gara da titolare in campionato per l’attaccante nel 2024. «Ci aspettiamo tanto da lui». Vitamina Chiesa per la Juve che deve tornare a vincere.
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Allegri
La vittoria dell’inter in casa della Roma non ci fa entrare in campo demotivati, anzi ci motiva ancora di più