Corriere Torino

Torinesi, obbligo di svolta A seguire, gli scontri diretti con Lazio, Roma, Fiorentina e Napoli

- Mirko Graziano

sa le partite con i biancocele­sti e i viola; gialloross­i e campioni d’italia in trasferta. È questo il treno di partite che quasi certamente definirà il ruolo granata in un campionato che resta equilibrat­issimo dalla quarta piazza in poi. Il club si aspetta almeno di lottare fino alla fine per un posto al sole, anche in virtù di una rosa importante, che in effetti vale molto più dei due decimi posti conquistat­i nell’era Juric: Zapata è stato l’investimen­to di lusso in entrata, e lo stesso peso specifico va dato alla decisione di non privarsi di un pezzo da novanta come Buongiorno, nonostante sul tavolo di Urbano Cairo continuino ad arrivate offerte piuttosto sostanzios­e.

Per le alte quote serve però una svolta decisa a livello realizzati­vo. Juric sta infatti gestendo un gruppo quasi impenetrab­ile dietro (20 reti subite e 11 clean sheet), ma decisament­e insufficie­nte in fase offensiva: 21 gol fatti, peggio del Cagliari, un solo gol in più rispetto alla Salernitan­a. Dieci gare (su 23) a secco costituisc­ono poi un dato quasi inaccettab­ile con una batteria di punte come quella composta da Zapata, Sanabria, Pellegri e ora Okereke. «Stiamo spendendo tanto tempo in allenament­o sul gioco, sull’attacco, sugli ultimi metri – rivela Juric – . Tutto il lavoro è spostato su cross, tiri, soluzioni. A Reggio Emilia abbiamo creato tanto, diverse situazioni molto pericolose. Bisogna aumentare il numero di gol, questo è sicuro». Senza Buongiorno e Schuurs (4 centri in due) vengono sicurament­e a mancare armi importanti sui corner e sulle giocate da fermo in generale. Detto questo, finora, sono mancati i gol degli esterni e dei centrocamp­isti. Le due reti di Vlasic sono arrivate solo dopo lo spostament­o in avanti del jolly croato: Bellanova, Lazaro e Vojvoda sono ancora a secco; Ricci è a quota uno, mentre Ilic l’ha buttata dentro due volte. Servono qualità, idee e schemi migliori negli ultimi 20-30 metri, dove Zapata, va detto, ha iniziato a viaggiare su ritmi interessan­ti: 7 centri in campionato (6 in maglia Toro), a segno nelle utime 2 trasferte.

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