Con la penna d’oca Messaggi e lettere d’amore quando i social erano le cartoline
L’ex colonnello Francesco Balducci apre la sua collezione di oltre 250 mila pezzi
Una collezione immensa, custodita in un locale in affitto matita, in corsivo o in stampatello, danno voce a sospiri, attese, promesse e progetti. Un romanticismo che appartiene a un’altra epoca, un sogno che viene riscoperto con piacere anche da chi lavora nel settore da anni.
Colomba Giacomantonio, responsabile dello spazio filatelia, ogni volta che si confronta con la collezione di Balducci, ne rimane affascinata. «Si scoprono storie di vita — dice —. Ad esempio, quella di Alfredo e Emilia, cuneesi. Abitavano nella stessa città, ma forse non era consentito loro vedersi spesso. Così si scrivevano ogni giorno. Oltre al fascino di immergersi nelle emozioni di queste persone, è bello scoprire il linguaggio degli innamorati. Ad esempio, Alfredo si firma come “tuo ràtin”, “tuo topolino” in piemontese. Una dolcezza antica». Racconta che Poste Italiane, ogni San Valentino, propone uno specifico biglietto da inviare al proprio innamorato o alla propria
Dai messaggi più misteriosi a quelli manifesti, da quelli più semplici ai più raffinati. Alcune cartoline d’amore possiedono immagini ricamate in oro, altre sono arricchite con pizzi e merletti innamorata: «Quest’anno si tratta di un bigliettopuzzle. Ovvero, è possibile scrivere il messaggio sul biglietto, che poi si scompone. Chi lo riceve, per scoprire il contenuto, deve ricomporre il puzzle».
Uno stratagemma moderno, per dirsi in modo originale ciò che non ha tempo. Cambiano le forme e gli strumenti, ma alla fine è sempre quello, ciò che move il sole e l’altre stelle. Lo stesso sentimento che nella mezzanotte del 31 dicembre, anno 1944, spinse un innamorato di Aversa, a rivolgere il proprio pensiero dall’altra parte dell’italia, ad Avigliana, dove abitava la donna che amava. Sette timbri postali e una promessa: «Ti amerò ogni giorno di più, e sarò tuo. Nel dolce profumo del tuo amore e per la tua felicità vivrò, col solo scopo di essere sempre più degno del bene che mi dimostri. Ti amo alla follia. E ti stringo al cuore, con affetto».