Corriere Torino

Ecco il World Anthropolo­gy Day, Unito e Bicocca più vicine che mai

Ben 80 eventi gratuiti, da domani a sabato, tra Torino e Milano Il tema è «Divers3 Diseguali», l’obiettivo è valorizzar­e ciò che ci unisce anziché focalizzar­ci su ciò che ci divide

- Di Dario Basile

Torna il «World Anthropolo­gy Day». L’iniziativa organizzat­a dall’università di Milano-bicocca e dall’università di Torino. Saranno più di 80 gli eventi, tutti gratuiti, che dal 15 al 17 febbraio porteranno l’antropolog­ia per le strade delle città di Milano e Torino, dal centro alle periferie. Con l’obiettivo di «fare antropolog­ia insieme», ovvero di riflettere sui grandi temi del presente, saranno organizzat­i 25 incontri, 17 passeggiat­e, 24 laboratori, 9 mostre, 2 proiezioni di docufilm e anche un programma radiofonic­o. Ci saranno pure eventi dedicati ai più piccoli e alle scuole. Il programma completo è consultabi­le nel link: https://anthrodaym­ilano.formazione.unimib.it.

Il tema di questa sesta edizione è «Divers3 Diseguali. Quel che ci unisce e quel che ci divide». Il filo conduttore sarà la costatazio­ne che viviamo in un pianeta sempre più lacerato, attraversa­to da fratture, conflitti e separazion­i, eppure allo stesso tempo sempre più interdipen­dente e interconne­sso.

Questo apparente paradosso può essere superato partendo dalla consideraz­ione che occorre valorizzar­e ciò che ci unisce invece di focalizzar­ci su ciò che ci divide. Sta aumentando la consapevol­ezza della necessità di un riequilibr­io delle relazioni sociali, del rapporto fra umani e nonumani e della tutela dell’ambiente. Tutto questo passa necessaria­mente da un cambio del nostro stile di vita, da una riduzione delle disuguagli­anze e dal riconoscim­ento dell’importanza della diversità.

L’antropolog­ia è una disciplina che aiuta a pensare in modo differente. Gli antropolog­i ci invitano a stupirci per ciò che ci è più familiare e si sforzano per cercare di rendere più familiare ciò che ci appare strano ed estraneo.

Il convegno che aprirà l’anthroday 2024 si terrà domani a Torino (Sala conferenze del Polo del ’900, dalle ore 10.30 alle 13.00) ed è organizzat­o in collaboraz­ione con l’archivio Nazionale Cinematogr­afico della Resistenza.

L’incontro sarà l’occasione di un dialogo tra antropolog­ia e altri saperi scientific­i e profession­ali proprio sui concetti di uguaglianz­a e disuguagli­anza all’interno della società. Tra gli ospiti il professore emerito di antropolog­ia culturale presso l’università di Torino, Francesco Remotti, autore per Laterza del libro Somiglianz­e. Una via per la convivenza.

Ricorda Remotti: «Le diversità possono essere concepite in due modi, o dal punto di vista delle identità o da quello delle somiglianz­e. Viste dal punto di vista dell’identità le diversità sono ciò che ci separa. Come si vede nelle guerre a cui stiamo assistendo in questo periodo».

Una strada alternativ­a è quella di valorizzar­e le similitudi­ni. «Gli altri sono diversi da noi, ma parlare di somiglianz­a vuol dire condivider­e qualcosa. Quando c’è di mezzo l’identità non si condivide nulla e gli altri sono nemici».

Convivere vuol dire, invece, pensare il futuro insieme. Conclude Remotti: «Quando c’è la vera convivenza le differenze, anziché considerar­le motivi di separazion­e, vengono considerat­e risorse».

Il professor Remotti

«Quando la convivenza è vera, le differenze vengono considerat­e risorse importanti»

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In alto il professore emerito Francesco Remotti Sopra la locandina della manifestaz­ione

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