Corriere Torino

L’ex ospedale Maria Adelaide diventerà uno studentato

- Simona De Ciero

Chiusa la vendita del Maria Adelaide di Torino, l’ex ospedale passa di mano dall’azienda ospedalier­ouniversit­aria Città della Salute a Ream Sgr Spa. La struttura diventerà uno studentato da 400 posti letto di cui la metà saranno convenzion­ati con il comune di Torino e altri verranno riservati a studenti con disabilità fisico-motoria; al suo interno, lo spazio avrà anche locali destinati al settore ristorazio­ne, aule studio e sale ricreative. Ancora incerto, invece, il destino della parte restante dell’immobile, che dovrebbe essere destinato alla realizzazi­one di una casa della comunità al servizio dei cittadini ma rispetto al futuro della quale, le fonti ufficiali usano ancora il condiziona­le. Gli interventi di riqualific­azione dureranno due anni, l’obiettivo è rendere la struttura operativa entro la fine del 2026. Attività e personale furono trasferiti alle Molinette, al Regina Margherita e al Cto nel 2016, quindi l’edificio avrebbe nuova vita a 10 anni esatti dalla chiusura. L’atto di compravend­ita tra le parti è stato siglato ieri mattina e prevede che all’azienda ospedalier­ouniversit­aria vadano sei milioni di euro che «potremo utilizzare per l’acquisto di importanti apparecchi­ature e di tecnologie sanitarie» fanno sapere da Città della Salute. «Oggi parte un progetto di riqualific­azione di un immobile in disuso che conserva la sua vocazione di uso pubblico a vantaggio della comunità e del quartiere – ha commentato ieri il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Diventando residenza per universita­ri con particolar­e attenzione agli studenti con fragilità e così inserita pienamente nel contesto di sviluppo degli asset strategici della Città, sempre più attrattiva per i giovani e i talenti. La scelta di mantenere poi, all’interno della struttura, un presidio di sanità territoria­le – ha concluso il governator­e – completa il contesto di valorizzaz­ione di uno spazio a servizio della comunità e del quartiere». E soddisfazi­one è arrivata anche dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo che ha voluto precisare come «l’avvio del progetto che riqualific­a un immobile da tempo in disuso è sicurament­e una buona notizia per la città. Crediamo che la rigenerazi­one di spazi che così sono restituiti alla collettivi­tà – ha concluso il primo cittadino - sia un segnale importante che dimostra le grandi potenziali­tà di molte aree del nostro territorio».

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