«Altro che vino. Con la mia birra porto le Langhe in Piazza Affari»
Musso, patron di Baladin, apre il capitale della società. Obiettivo: 50 milioni di ricavi
Obiettivo: 50 milioni di ricavi entro il 2028, poi una fabbrica che diventerà il primo birrificio condiviso d'italia, aumento della capacità produttiva, nuovi punti vendita. L'uomo che ha impiantato la cultura dell'orzo e del luppolo nel cuore delle terre del Barolo ora guarda al mercato dei capitali e in futuro anche alla Borsa per far crescere Baladin. Teo Musso, il fondatore del marchio di birra artigianale di Piozzo (Cuneo), ha deciso di aprire il capitale della società a nuovi soci-azionisti. Primo passo: raccogliere 5 milioni di euro attraverso la piattaforma di crowfunding Mamacrowd cedendo fino al 10% del capitale. Secondo passo: raggiungere una massa critica tale (circa milioni) per poi puntare a Piazza Affari e a una crescita dimensionale ancora più sostenuta.
«Siamo nati nel 1986 come un piccolo pub di provincia nel cuneese, quasi un'eresia nelle Langhe dove tutto è uva e vino», ricorda Teo Musso, 60 anni il 5 marzo, che nel 1996 fonda il Birrificio Agricolo Baladin, la prima realtà a produrre birra al 100% italiana. «Abbiamo scelto di aprire il capitale dell'azienda per crescere insieme alla nostra community e condividere il percorso che abbiamo immaginato» spiega l'imprenditore piemontese elencando i progetti per la crescita: un birrificio condiviso in Lombardia, che «sarà una sorta di incubatore», sviluppo del fatturato prodotto nello stabilimento di Piozzo, creazione di un ciclo dell'acqua circolare. «Non cerchiamo solo soci, ma veri e propri ambasciatori pronti a disegnare insieme a noi il Birrificio Baladin di domani», spiega l'imprenditore.
Il piccolo birrificio di cui anni fa si innamorò Oscar Farinetti, tanto da diventarne azionista di minoranza, oggi è una impresa che fattura 16,05 milioni di euro, grazie a una produzione di 25.850 ettolitri l'anno, esporta in 47 paesi per oltre 24 mila clienti.
Il mercato delle birre artigianali presenta opportunità di crescita e di consolidamento rispetto al mercato mondiale della birra, stimato nel 2022 in 660 miliardi di dollari, con Cagr al 2027 delle birre artigianali pari a circa il 15% a livello mondiale e del 6% a livello europeo. «Questa campagna di crowdfunding è una grande opportunità per Baladin in quanto ci consentirà di compiere un significativo salto dimensionale e di sviluppare ulteriormente alcuni valori fondanti della nostra realtà — spiega Isaac Musso, investor relation di Baladin e figlio del fondatore —. L'apertura del capitale rappresenta, inoltre, un primo importante approccio ai mercati finanziari».
Al 2028 il birrificio ha l'obiettivo di raggiungere ricavi per 50 milioni di euro, con un Cagr del 22% circa, un'ebitda del 25% e una produzione di 100 mila ettolitri/anno tra i 2 siti produttivi di Piozzo e Bernareggio. Entro l'estate sarà pronto il piano di sviluppo per la rete vendita di pub e birrifici. «Oggi cerchiamo nuovi soci per crescere sotto il profilo produttivo — continua Teo Musso — ma presto metteremo in campo una strategia di sviluppo per le nostre birrerie».
La raccolta di capitali servirà a lanciare l'open Hub, il primo birrificio condiviso d'italia. Il progetto, al via dalla seconda metà del 2024, coinvolgerà 5 birrifici artigianali italiani (Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell'altavia in Liguria) creando 6 birre da offrire, esclusivamente in fusto, alla rete commerciale dei grossisti che operano nel mercato Horeca.