Corriere Torino

Il governo: al tavolo Stellantis la questione Mirafiori

Cirio vede Urso: a marzo confronto con il Comune e le parti sociali per delineare la strategia

- Gabriele Guccione

Il nodo Mirafiori è stato al centro ieri dell'incontro a Roma tra il presidente del Piemonte Alberto Cirio e il ministro delle Imprese Adolfo Urso. I due hanno condiviso la necessità di dedicare al futuro degli stabilimen­ti torinesi un incontro specifico del cosiddetto «tavolo nazionale Stellantis», che sarà il primo di una serie di confronti che coinvolger­anno le regioni in cui sono presenti fabbriche dell'azienda automobili­stica.

Si comincerà dal Piemonte, dove l'automotive italiano ha mosso i primi passi. «Abbiamo condiviso con il ministro e con il governo l'esigenza di affrontare il nodo del futuro degli stabilimen­ti torinesi e in particolar­e di Mirafiori, che è strategico non solo per Torino ma per l'intero comparto automotive in Italia. Per questo a marzo il Piemonte sarà la prima regione convocata al tavolo nazionale su Stellantis che ora il ministro intende declinare in momenti specifici con le Regioni. Nelle prossime settimane — fa sapere Cirio —, in vista di questo appuntamen­to, convocherò gli enti locali, a partire dalla Città, le associazio­ni di categoria e i sindacati per un confronto sul tema Stellantis e per arrivare al tavolo romano con una posizione unitaria del territorio che chiede a gran voce di essere strategico all'interno delle politiche dell'azienda».

Ancora una volta il numero uno della Regione rilancia la necessità che l'azienda proceda «all'individuaz­ione di un nuovo modello per gli stabilimen­ti torinesi, con l'obiettivo di salvaguard­are un polo produttivo fondamenta­le e un'intera filiera che ha già dimostrato di poter affrontare con determinaz­ione le sfide della transizion­e energetica ma che deve continuare a essere centrale nelle dinamiche produttive del gruppo Stellantis».

Il tema del futuro di Mirafiori sarà al centro anche dell'assemblea dei delegati della Fim-cisl, in programma domani sotto la Mole. «In questa fase di grande incertezza per lo stabilimen­to torinese — affermato i segretari di Fim e Cisl Torino, Rocco Cutrì e Domenico Lo Bianco — abbiamo deciso di riunire la nostra base per sondare non solo gli umori all'interno della fabbrica di Mirafiori, ma anche per parlare di prospettiv­e e di proposte da mettere in campo in vista della cabina di regia che dovrebbe riunirsi a breve in Comune, con il sindaco Lo Russo». L'obiettivo dei sindacati resta quello di ottenere dall'azienda garanzie affinché la produzione italiana arrivi a 1 milione di autoveicol­i. «Questo significa che non è accettabil­e — rimarca il segretario nazionale della Fim Ferdinando Uliano — alcuna chiusura o ridimensio­namento di stabilimen­ti italiani, ma che anzi bisogna portare nuovi modelli negli stabilimen­ti a partire da Mirafiori».

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Vertice Alberto Cirio e Adolfo Urso

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