Parigi contro i Suv: pagheranno di più Una scelta giusta
Il 4 febbraio, a Parigi, la cittadinanza è stata chiamata a decidere sull’aumento delle tariffe orarie dei parcheggi per i Suv. Il risultato del referendum ha visto prevalere il sì alla proposta della sindaca socialista Hidalgo (54% dei voti), così tra pochi mesi – forse da settembre – chi possiede un Suv dovrà pagare fino a 18 euro l’ora per un parcheggio nella capitale francese. Le motivazioni sono diverse: in primo luogo i Suv inquinano molto di più una auto standard. Da questo punto di vista la misura afferma che se si vuole utilizzare un’auto più inquinante della media si è tenuti a pagare per la maggiore esternalità negativa provocata. Stesso discorso si può fare per l’occupazione dello spazio pubblico: in città è una risorsa scarsa. Se si utilizza più spazio di quello mediamente usato dalle altre auto, il privilegio deve essere pagato.
La questione attiene anche alla sicurezza: diversi studi hanno infatti dimostrato che i Suv, essendo più alti, riducono la visuale sulla strada aumentando così la possibilità di incidenti con ciclisti e pedoni. Questo referendum dunque, come sostenuto dalla sindaca, ha lo scopo precipuo di disincentivare l’utilizzo di questo tipo di mezzi, che oltretutto rappresenta plasticamente l’idea di insostenibilità ambientale. A tal proposito il vice-sindaco Belliard ha ricordato che questa politica andrà a colpire quella fascia ad alto reddito della popolazione che non ha ancora cambiato i propri comportamenti nonostante la crisi climatica. Due dati critici sono però rilevabili da questa storia: il primo è che hanno votato solo il 5% degli aventi diritto e questo fa pensare che per indurre cambiamenti comportamentali nelle fasce ricche della popolazione serva ben altro. Il secondo è che la misura non si applica ai residenti e ad alcune categorie, così a Parigi i proprietari di Suv (circa il 13% delle auto in città) non pagheranno nulla per i danni che provocano.
In ogni caso la direzione di questo referendum è quella giusta e sarebbe proprio il caso di pensare ad una misura del genere anche qui a Torino. Come Fridays for future saremmo più che favorevoli.
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Da settembre la capitale francese andrà a colpire i mezzi che inquinano e consumano più suolo