Corriere Torino

La luce ad Aska è ancora accesa Continuano le feste all’esterno e iniziano gli ingressi sorvegliat­i

Gli attivisti: «Siamo sempre qua e presidiere­mo lo spazio giorno e notte»

- Massimo Massenzio

La luce è ancora accesa. A poche ore dall’improvviso «autosgombe­ro» di Askatsuna, il piano terra dell’ex asilo di corso Regina Margherita è illuminato, il cancello sul retro è aperto e ci sono ragazzi che entrano ed escono con casse, tavoli e gazebo. Non si tratta dei traslocato­ri, ma degli (ex?) occupanti che trasferisc­ono nell’area pedonale di via Balbo le attrezzatu­re per la festa del venerdì sera. Come da calendario, ieri sera era in programma il consueto appuntamen­to con il «dopolavoro: musica, buon cibo e chiacchier­e». E oggi si replica con il Carnevale di Vanchiglia, per i bambini.

Insomma, l’attività del centro sociale prosegue con una certa regolarità. Adesso è iniziata una fase di transizion­e, con accessi «monitorati», visto che chiavi e lucchetti sono stati cambiati. «L’inizio di questa nuova fase prevede la presa in carico degli spazi interessat­i da parte del gruppo di cittadini che con noi condivide questo percorso — spiegano gli autonomi —. Assieme agli abitanti del quartiere continuere­mo a essere presenti e presidiere­mo lo spazio giorno e notte affinché possa realizzars­i questo percorso e per permettere l’inizio dei lavori. Nessuno sgombero, nessun abbandono siamo ancora qua».

Parole sibilline, che fanno riferiment­o a una presenza costante. Anche se nel verbale di riconsegna c’è scritto che l’immobile viene riconsegna­to al Comune «libero da persone». Ma non da cose, perché all’interno del centro sociale occupato per 27 anni (e liberato in fretta e furia) sono rimaste moltissime attrezzatu­re che devono ancora trovare una nuova collocazio­ne.

Mercoledì scorso, rispondend­o

a una richiesta della questura, il dipartimen­to di prevenzion­e dell’asl aveva ribadito (inoltrando per conoscenza a procura e prefettura, ma non al Comune) quanto già segnalato all’amministra­zione di Palazzo civico. E cioè l’invito, rivolto al sindaco, «a voler intraprend­ere tutti i provvedime­nti contingibi­li e urgenti» e «a disporre lo sgombero dell’edificio».

E di certo le condizioni in cui si trova l’ex asilo hanno rappresent­ato un motivo di «imbarazzo e preoccupaz­ione» sin dall’inizio delle trattative fra il comitato dei cittadini e il Comune. Dalle scale senza corrimano ai «funghi» a Gpl nelle camera da letto, per passare agli impianti elettrici non a norma, alle uscite di sicurezza inesistent­i e alla balaustra di protezione delle finestre

delle mansarde trasformat­a in una griglia metallica «anti-intrusione».

Gli attivisti di Askatasuna non hanno gradito le comunicazi­oni dell’asl e rilanciano: «Nei margini che crediamo siano parte del percorso intrapreso collettiva­mente, continuere­mo a dare gambe al nostro progetto in quartiere e in città».

Un percorso che non convince i sindacati di polizia: «Stiamo a vedere cosa succederà — conferma Eugenio Bravo, del Siulp —. Aspettiamo di incontrare il sindaco per capire chi sarà realmente a gestire quei locali. Se alla fine ci saranno sempre le stesse persone, sarebbe una presa in giro e una legittimaz­ione delle violenze ».

Eugenio Bravo Vediamo cosa succede Se ci saranno sempre le stesse persone sarà una presa in giro

 ?? ?? Porte aperte Ieri, a 24 ore dalla riconsegna al Comune, i cancelli di accesso al cortile dello stabile di corso Regina Margherita sono stati di nuovo aperti
Porte aperte Ieri, a 24 ore dalla riconsegna al Comune, i cancelli di accesso al cortile dello stabile di corso Regina Margherita sono stati di nuovo aperti
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I magazzini sequestrat­i dell’ex asilo
Sigilli I magazzini sequestrat­i dell’ex asilo

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