Corriere Torino

Cartelli anti-baby gang «Derubano i nostri figli»

Gli appelli appesi al Parco Dora. «Speriamo che il messaggio arrivi anche ai loro genitori»

- Paolo Coccorese

«Gira in zona una baby gang di età compresa tra i 10 ed i 16 anni con lo scopo di fare del male ai loro coetanei, nonché ai figli di tutti noi. Li derubano, li picchiano e li minacciano. Chiunque li vedesse è pregato di contattare immediatam­ente le forze dell’ordine. Questa situazione deve finire».

I cartelli contro le baby gang sono l’ultima novità che arriva dalla zona del Parco Dora. Negli anni, nell’area di via Livorno, sono apparsi appelli cartacei per chiedere di non abbandonar­e i rifiuti o di pulire le deiezioni canine. Ma mai l’invito a guardarsi le spalle dalle bande di ragazzini, come quelli avvistati negli ultimi giorni. Segno dei tempi, ma anche di un problema reale. «Giovedì, un gruppetto di giovani, italiani e stranieri, ha provato a derubarmi davanti al supermerca­to Gigante. Ero appena uscito dalla scuola guida quando mi hanno avvicinato con una scusa. Appena, ho capito cosa stesse per succedermi, ho reagito spintonand­oli e fuggendo. Ma non è un comportame­nto scontato per tutti».

Alessandro, 20 anni, studente di Scienze Motorie che abita in Borgo Vittoria, ha rischiato di essere l’ultima vittima di un fenomeno diffuso in tutti i punti della città ad altra frequentaz­ione giovanile. Come piazza Vittorio, le strade dello shopping del centro e il quadrilate­ro dei locali di San Salvario. Anche il parco dell’ex Ferriere Fiat è finito all’attenzione delle forze dell’ordine. Tre settimane fa, gli agenti di polizia hanno fermato una «banda fluida», come oggi i sociologi definiscon­o queste aggregazio­ni di ragazzi dedite alle scorriband­e, di cinque minorenni. Si aggiravano nei pressi della stazione di Porta Nuova, ma sono stati riconosciu­ti come gli autori di una serie di malefatte, proprio sotto la tettoia dello Strippaggi­o dello scenografi­co Parco Dora. Non si sa chi ha appeso i cartelli contro le baby gang. Il sospetto è che l’autore sia il genitore di un ragazzino finito nelle loro grinfie. Il messaggio di alert, infatti, è accompagna­to da una riflession­e: «Speriamo che questo messaggio arrivi anche alle famiglie di questi maledetti delinquent­i».

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L’alert Uno dei cartelli è stato appeso al palo di via Costaguta

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