Un «Temporale» con echi di Fenoglio
Forse un disco volante non può atterrare a Lucca, come ammonivano Fruttero e Lucentini, ma in Monferrato sì. Accade in «Temporale», la graphic novel di Andrea Ferraris, a sua volta atterrata in questi giorni in libreria. Sul contatto extraterrestre, però, non aggiungiamo altro: un po’ per non spoilerare, un po’ perché nel libro in realtà di fantascienza non ce n’è molta. L’impianto è quasi neorealista e le vere protagoniste — assieme a una compagnia di ragazzi diventati uomini — sono proprio le colline e le valli, i borghi e le campagne monferrine.
«La mia famiglia è originaria di questi luoghi. I miei nonni erano contadini e facevano il vino a Vignale», racconta Ferraris. «Io sono nato a Genova, poi ho girato l’europa: Barcellona, Cagliari, Parigi, Torino. Adesso sono tornato a Vignale, dove ho ritrovato luoghi e amici delle mie vacanze da ragazzo. Mantengo un piede nel futuro, sempre a caccia di storie, ma da quando vivo qui ho rallentato i ritmi: sto vicino ai miei genitori e riscopro un territorio di cui conservo molti ricordi».
In «Temporale» a essere difficile è proprio la collocazione temporale. La contemporaneità è sancita dallo squillo di uno smartphone, ma le atmosfere sembrano rimandare più alla seconda metà del Novecento, risalendo il fiume della letteratura fino alle Langhe di Fenoglio e Pavese o alle colline del giovane Calvino. «Tre autori che amo, in particolare Fenoglio», dice l’autore. «I suoi racconti sono straordinari e credo che il modo in cui la natura interferisce con i protagonisti della mia storia – che si perdono nella nebbia o vengono travolti da un diluvio – sia molto simile. Ma questo libro è anche una specie di album musicale, con capitoli brevi come canzoni. Deve molto ai primi dischi di Vinicio Capossela e si apre con una sua citazione: “... ma il tempo è spesso un fatto che si apprezza sempre dopo”. Nonostante gli elementi autobiografici, i luoghi sono reali, i personaggi conservano tratti di persone che ho conosciuto, non credo sia un lavoro nostalgico. Lo vedo più come un romanzo sul tempo e sulla memoria. Immerso in una campagna dove si può ancora sentire il cambio delle stagioni». Nuovo capitolo illustrato di quel piccolo rinascimento letterario del Monferrato inaugurato dal successo di «Ferrovie del Messico» di Gian Marco Griffi, «Temporale» è pubblicato da Oblomov e sarà presentato da Andrea Ferraris il 7 marzo al Circolo dei Lettori.