Bassino si è travestita da Goggia
Prima di scivolare a capofitto verso la vittoria, l’aveva detto: «Da sempre lavoro per migliorare in questa specialità, perché mi piace la velocità e so che posso raccogliere risultati anche qui». E puntualmente Marta Bassino ha “raccolto” un prestigiosissimo successo, conquistando a Crans Montana la sua prima discesa libera che poi è anche la prima vittoria stagionale in una Coppa del Mondo fin qui più complicata del previsto per la 27enne campionessa di Borgo San Dalmazzo. La sindaca della cittadina cuneese, Roberta Robbione (anche presidente del Parco fluviale
Gesso e Stura), ci racconta a questo proposito un aneddoto: «Una nostra consigliera, Elena Ferreri, aveva seguito Marta nella sua ultima vittoria della scorsa stagione e questa volta mi ha detto: devo andare di nuovo a vederla. Insomma, non credo a queste cose, ma lasciatemi dire che in qualche modo abbiamo portato fortuna alla nostra concittadina». Nel periodo tra un’affermazione e l’altra, in mezzo alle difficoltà che sembravano condizionarne la stagione invernale, tra gli amici di Borgo nessuno aveva mai dubitato che Marta si sarebbe ripresa a modo suo, con un exploit. Cola me è puntualmente avvenuto ieri: «Noi le siamo stati vicini – spiega Roberta Robbione – e l’abbiamo sempre incitata, ma non avevamo dubbi. Sapevamo che prima o poi saremmo tornati a festeggiare un suo successo. E così è accaduto: Marta ha vinto e adesso siamo felicissimi». Ed è di nuovo il momento, confida la di prendere contatti con il fan club di Marta per organizzare la prossima festa a Borgo. Dopo il trionfo cuneese – accompagnato dal secondo posto di Federica Brignone e dal quarto di Laura Pirovano che ha fatto passare in secondo piano l’assenza di Sofia Goggia – in mattinata per le azzurre è prevista una nuova occasione sulla pista del Mont Lachaux, in supergigante. Con il consueto sostegno in arrivo da Borgo San Dalmazzo per Marta, tra le altre cose ambasciatrice delle Alpi cuneesi per conto dell’atl.
La sindaca
«Una consigliera di Borgo era in Svizzera per Marta. Le abbiamo portato fortuna»