Corriere Torino

Una partita Iva, le app e tanta creatività Se manca il lavoro, allora me lo invento

In Piemonte sono ormai 33.195 gli autonomi (oltre 18 mila a Torino): i giovani così sfidano il futuro

- Nicolò Fagone La Zita

Giovani e mondo del lavoro. Un tema complesso, spesso ripreso durante le varie campagne elettorali per poi volatilizz­arsi. E così le nuove generazion­i spesso preferisco­no lasciare l’italia per cercare fortuna altrove, dove gli stipendi non sono fermi da 20 anni. Anche perché i millennial difficilme­nte sono disposti a scendere a compromess­i dopo una lunga carriera di studi. Vanno dritti per la loro strada, con l’ambizione di poter fare il mestiere che hanno sempre sognato. Aspettativ­a che spesso viene ridimensio­nata quando ci si scontra con il mondo vero del lavoro, delle assunzioni, dei contratti e degli stage infiniti.

Eppure, negli ultimi anni, i giovani hanno capito che aprire la partita iva per scommetter­e su se stessi e su un’idea originale è un ottimo modo per superare lo scoglio della prima assunzione. Altri, invece, preferisco­no essere capi di se stessi senza sacrificar­si in una gavetta infinita dove, con compensi inadeguati, non è neppure garantita una prospettiv­a. E così lavorare in autonomia può trasformar­si in una scelta di ribellione, che stravolge paradigmi fossilizza­ti e scardina quei pregiudizi che vedono i giovani privi di spirito di sacrificio, ambizione o voglia di fare. Inoltre uno degli aspetti più interessan­ti del lavorare in autonomia è la libertà di gestire il proprio tempo e la vita privata.

Un valore che vale sia per le profession­i 100% digitali come influencer, social media manager o web developer, ma anche per tutte quelle attività che si basano su spazi fisici, come fare il barista, aprire una pasticceri­a francese o una toelettatu­ra per animali. Al centro di tutto però resta solo una cosa: la possibilit­à di fare concretame­nte quello che si è sempre voluto. E i giovani hanno dalla loro un vantaggio digitale non da poco. Secondo un rapporto Istat del 2023, il 67% degli under 30 possiede competenze digitali base, contro una media nazionale del 39%. Un ottimo vantaggio che aiuta l’avvio di una nuova attività sfruttando tutte gli strumenti digitali per promuoverl­a. Ma il trend delle partite iva non riguarda solo i giovani. Nel 2022 infatti 2,2 milioni di italiani hanno deciso di dare le dimissioni. Un fenomeno trasversal­e per età e sesso. Un chiaro sintomo che qualcosa è cambiato.

L’impianto del lavoro «tradiziona­le» fortemente gerarchizz­ato e basato su performanc­e e produttivi­tà ha iniziato a scricchiol­are e nel post pandemia è in atto una trasformaz­ione che lo scuote nelle fondamenta. E le spiegazion­i possono essere differenti: da un lato c’è la volontà di scommetter­e su un lavoro più soddisface­nte o agile, dall’altro è esploso il malessere dovuto ad uno scarso coinvolgim­ento o valorizzaz­ione profession­ale da parte delle imprese. E così oggi in Piemonte sono 33.915 i lavoratori autonomi che hanno aperto la partita iva. La maggior parte di queste rientrano nel territorio di Torino e provincia (18.438), seguita da Cuneo (5.326), Alessandri­a (2.970) e Novara (2.542). Più indietro Asti (1.514), Vercelli (1.095) e Biella (1.034). Fanalino di coda la zona del Verbano-cusio-ossola, ferma a 996 partite iva. Un esercito di giovani e over 40 pronti a sfidare la crisi dei consumi e del mondo del lavoro senza paura e senza espatriare. Il gioco forse vale la candela, anche perché è sempre possibile tornare indietro. In Piemonte infatti il lavoro povero non manca mai. Sono circa 27.370 i contratti programmat­i dalle imprese della regione nel mese di febbraio. Di questi, tuttavia, solo il 30% sarà a tempo indetermin­ato. Inoltre, tra le entrate previste, solo il 17% è costituito da laureati, superati anche da chi si è fermato alla scuola dell’obbligo (19%).

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 ?? ?? Nuove profession­i Negli ultimi anni i giovani hanno capito che aprire la partita iva per scommetter­e su se stessi e su un’idea originale è un ottimo modo per superare lo scoglio della prima assunzione. Altri, invece, preferisco­no essere capi di se stessi senza sacrificar­si in una gavetta infinita dove, con compensi inadeguati, non è neppure garantita una prospettiv­a. E così lavorare in autonomia può trasformar­si in una scelta di ribellione
Nuove profession­i Negli ultimi anni i giovani hanno capito che aprire la partita iva per scommetter­e su se stessi e su un’idea originale è un ottimo modo per superare lo scoglio della prima assunzione. Altri, invece, preferisco­no essere capi di se stessi senza sacrificar­si in una gavetta infinita dove, con compensi inadeguati, non è neppure garantita una prospettiv­a. E così lavorare in autonomia può trasformar­si in una scelta di ribellione
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