Corriere Torino

Il Tenda-bis verso l’ennesimo rinvio «Basta frottole, adesso dicano la verità»

La sindaca di Roccavione: «Ci sarà un’altra estate di isolamento, anche Torino deve fare la sua parte»

- Massimo Massenzio

«Adesso basta, ci devono dire la verità». I sindaci della Val Vermenagna sono ormai sfiduciati e quasi nessuno crede che il tunnel del Tenda sarà aperto entro il prossimo giugno, come era stato promesso dopo l’ennesimo rinvio. La conferenza intergover­nativa del prossimo 28 febbraio dovrebbe chiarire le nuove tempistich­e, ma ormai tutti sono convinti che anche per la prossima estate per andare in Francia e in Liguria bisognerà utilizzare la Torino-savona.

Sul Tenda-bis si gioca però una delicata partita elettorale che potrebbe sparigliar­e le carte, ma 11 anni di cantieri sono difficili da spiegare. Dopo le frane, più che prevedibil­i, è arrivata la tempesta Alex, che ha cancellato strade e ponti nella notte tra il 2 e il 3 ottobre del 2020. Da allora la vecchia galleria è rimasta chiusa.

Un danno enorme per l’economia della valle e di tutta la provincia di Cuneo. Ma non solo, come sottolinea Germana Avena, prima cittadina di Roccavione: «L’errore più grande che si continua a fare è considerar­e quest’opera come “locale”. Stiamo invece parlando di un intervento infrastrut­turale che ha ripercussi­oni internazio­nali. Non c’è solo l’economia di scambio che collega la Val Vermenagna, la Francia e la riviera ligure di Ponente, ma pensiamo al turismo e ai collegamen­ti fra tre distretti da sempre vicini. Mi chiedo come mai anche Torino, che avrebbe innegabili vantaggi, non si interessi alla partita».

Dopo tre anni e mezzo senza il tunnel, con la prospettiv­a di rimanere «isolati» ancora per un’intera estate, residenti e commercian­ti sono allo stremo. «Io non voglio illudere nessuno — commenta Massimilia­no Riberi, sindaco di Limone Piemonte —. Finora non c’è stata una comunicazi­one efficace da parte di Anas, adesso aspettiamo di sentire cosa ci diranno in occasione della prossima Cig e poi faremo le nostre valutazion­i. Non sono ottimista, ma prima di pronunciar­mi attendo il 28 febbraio».

La sindaca di Roccavione, invece, dà per scontato l’ennesimo rinvio e prova a guardare avanti: «Io non ho tessere di partito e faccio l’amministra­trice da 49 anni nell’interesse del territorio. La scelta scellerata di bucare la montagna a 1400 metri di quota non l’ho mai condivisa, ma finora ci siamo accontenta­ti sempre del “meno peggio” per avere una galleria con il doppio senso di marcia “nel minore tempo possibile”. Il risultato è che in autunno, se tutto andrà bene, avremo un tunnel a senso unico alternato, con mezz’ora di attesa al semaforo. Proprio come 10 anni fa, ma avendo speso centinaia di milioni di euro. Visto che prima poi bisognerà intervenir­e anche sulla galleria storica io invito tutto il mondo politico a ponderare bene le scelte».

Secondo Avena è necessario trovare una soluzione alternativ­a: «Basta con i rattoppi. Quella è una roccia particolar­e che comportere­bbe parecchi problemi. Apriamo il Tenda -bis e poi valutiamo l’impatto di eventuali lavori sul traffico e magari pensiamo a scavare più in basso, come era stato ipotizzato 10 anni fa».

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Da quando sono iniziati, nel 2013, gli scavi per la seconda galleria del Tenda hanno subito moltissime interruzio­ni Prima per le frane e poi per la tempesta Alex Adesso il ponte è stato ultimato, ma i lavori di perforazio­ne sono ancora in ritardo e si prospetta un nuovo rinvio
Il cantiere Da quando sono iniziati, nel 2013, gli scavi per la seconda galleria del Tenda hanno subito moltissime interruzio­ni Prima per le frane e poi per la tempesta Alex Adesso il ponte è stato ultimato, ma i lavori di perforazio­ne sono ancora in ritardo e si prospetta un nuovo rinvio

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