Juve, poco Allegri: serve una sveglia
Come il diavolo, le brutte partite — visto il gioco, pareggio o sconfitta fa poca differenza — sono nei dettagli. L’avvertimento di Massimiliano Allegri ai suoi, alla vigilia, inascoltato si suppone: «Serve avere un atteggiamento e un’attenzione diversa, se non abbiamo vinto vuol dire che qualcosa ci manca, e in questo momento serve lavorare per riprendersi», diceva l’altra sera l’allenatore, dopo il 2-2 di Verona. Costato anche una botta alla caviglia per Danilo: escluse lesioni, tornerà tra 10-15 giorni.
La questione, e la situazione, è ovviamente complessa, a partire dall’attenzione sul prato fino alla testa, al momento un po’ in tilt: «Abbiamo pagato lo scotto di aver pareggiato con l’empoli e perso a Milano — spiega ancora Allegri — ora però dobbiamo resettarci, perché la Champions matematicamente non l’abbiamo ancora conquistata». Il distacco dalla quinta resta rassicurante, ma quando le certezze sembrano sgretolarsi, non si sa mai. Morale: «Abbiamo fatto due punti in quattro partite, a costruire ci si mette tanto, a distruggere ci vuole un attimo». Quindi: «Serve tornare a fare le cose con un atla teggiamento migliore». La Juve pare scomparsa il 27 gennaio, dall’1-1 con l’empoli. Da lì, due punti tra Empoli, appunto, Udinese e Verona, non proprio un tour de force. Non è però una questione tattica, ragiona ancora il tecnico: «Serve avere un atteggiamento e un’attenzione diversa. Se non abbiamo vinto, vuol dire che qualcosa ci manca». Va da sé, Allegri era piuttosto arrabbiato pure dopo la sfida del Bentegodi, come pure aveva alzato il volume con qualche giocatore dopo il ko interno, mica solo con l’arbitro.
Sullo sfondo, resta un’osservazione: Madama è fuori dall’europa e, quindi, sarebbe ovvio aspettarsi un approccio alle partite più furente e manovre meno sonnolente. E invece, spesso la Juve va all’assalto solo quando è costretta dalla sventura. A Verona, per lunghi tratti, non è bastata neppure quella.
Testa e ritmo
I bianconeri non hanno l’europa, eppure l’approccio alle partite non è mai furente