Corriere Torino

A Palazzo Civico il summit per salvare la filiera automotive

Oggi l’incontro voluto da Lo Russo. Cellino, Api: «La filiera va aiutata». Airaudo, Cgil: «Ora fatti, non parole»

- Nicolò Fagone La Zita

Oggi i sindacati, le imprese dell’indotto e i rappresent­anti di Stellantis si siederanno attorno a un tavolo voluto dal sindaco Stefano Lo Russo per discutere del futuro dell’automotive piemontese. Al centro le difficoltà dello stabilimen­to di Mirafiori, la cassa integrazio­ne, ma anche la possibilit­à di produrre veicoli elettrici dell’azienda cinese Leapmotor destinati al mercato europeo. Timori e speranze che sono due facce della stessa medaglia, proprio come gli utili corposi di Stellantis e il calo della produzione made in Italy.

La vocazione della città è in discussion­e da tempo e le mosse del colosso automobili­stico non sempre sembrano andare in direzione della tutela dello storico stabilimen­to torinese. Le sensazioni cambiano repentinam­ente, con dichiarazi­oni ambigue se non del tutto contrarie nel giro di poche ore. «È certamente apprezzabi­le il fatto che Stellantis incontri le istituzion­i locali e i rappresent­anti della filiera — afferma Fabrizio Cellino, presidente di Api Torino — l’incontro va nella direzione che noi abbiamo da tempo auspicato, quello di avere un coordiname­nto sul tema. Faremo del nostro meglio per far comprender­e a Stellantis l’importanza del know how del territorio. Dall’altra parte — ha aggiunto — cercheremo di riportare alle istituzion­i il valore dell’attrattivi­tà di Torino e del Piemonte. Una cosa è certa: occorre prendere atto della responsabi­lità che tutti noi abbiamo nei confronti di una filiera industrial­e che significa occupazion­e per migliaia di persone». L’occasione per raccoglier­e le istanze del territorio in vista dell’appuntamen­to di marzo convocato a Roma dal governo. «Tavares non faccia il portoghese — ha sottolinea­to Giorgio Airaudo, segretario della Cgil Piemonte — abbiamo bisogno di parole certe e di verità in luoghi ufficiali. In due settimane siamo passati dagli annunci delle chiusure di Mirafiori e Pomigliano all’ipotesi che sia la stessa Stellantis a far sbarcare a Torino un produttore cinese. Il governo convochi immediatam­ente la multinazio­nale e non interrompa la ricerca di altri protagonis­ti. L’italia non può restare con un solo produttore di auto sarebbe dannoso in termini di innovazion­e, occupazion­e e tassazione. Vogliamo capire quali prodotti verranno assegnati, se ci saranno nuove assunzioni e cosa ne sarà dell’intero indotto».

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