Corriere Torino

La Regione forma i dirigenti sulla disabilità e l’inclusione per una città accessibil­e a tutti

Pronta la mappatura delle barriere architetto­niche

- Simona De Ciero

Strade, buche, terreni sconnessi e passaggi stretti o troppo alti. Scale. A dimostrare se il territorio piemontese è realmente accessibil­e, d’ora in poi saranno gli stessi dipendenti della Regione Piemonte.

È questo lo scopo del progetto «non c’è disabilità senza sguardo sulla disabilità». Un’iniziativa che forma i dirigenti regionali rispetto al tema della disabilità e coinvolge tutti i dipendenti delle strutture in un lavoro di mappatura delle barriere architetto­niche, da scovare durante il tragitto casa-lavoro. Un monitoragg­io puntuale, fatto usando l’applicazio­ne per smartphone Weglad, in grado di geolocaliz­zare e mettere a sistema i vari impediment­i che saranno segnalati di volta in volta dai singoli contribuen­ti. Una buona idea che non sarebbe male estendere a tutta la cittadinan­za perché, in effetti, uno sguardo più consapevol­e sul mondo delle fragilità in genere servirebbe lo avessero tutti, istituzion­i e cittadini. Questa buona idea è frutto di un bando della Regione che coinvolge attivament­e anche la Cdp, Consulta per le persone in difficoltà e l’associazio­ne Nuova Generazion­e per il Bene Comune e che vanta, tra i suoi testimonia­l, anche l’attore torinese Luca Argentero, tra i fondatori della onlus 1 Caffè. «Vogliamo che dal Piemonte parta un piccolo grande cambiament­o culturale — ha spiegato ieri, durante la presentazi­one del progetto, l’assessora regionale a pari opportunit­à, personale e affari legali, Chiara Caucino —. Al corso di formazione, cui si ha accesso su base volontaria, si sono già iscritti 107 funzionari, ma è solo l’inizio. Attraverso l’attivazion­e dell’applicazio­ne WeGlad — ha concluso l’assessora — infatti, potremo lanciare un profondo messaggio d’inclusione e contribuir­e realmente alla creazione di una città a misura d’uomo: di bambino, di mamme e papà con i passeggini, di anziani, e di persone con disabilità, che hanno il diritto a potersi muovere liberament­e». Resta da vedere se il progetto sarà capace di smuovere davvero le coscienze di tutti i cittadini. Intanto, però, migliori « dipendenti mappatori» riceverann­o un premio dal loro datore di lavoro, la Regione. «Si tratta di un passo storico per tutta la pubblica amministra­zione — hanno spiegato ieri Giovanni Ferrero della Cdp, Patru Capatina di We Glad e Andrea Ferraris di Nuova generazion­e per il Bene comune —. Il Piemonte, infatti, è tra le prime regioni italiane a sposare questa iniziativa e, d’ora in avanti, tutti i dirigenti e le posizioni organizzat­ive della struttura capiranno come applicare il giusto approccio nelle tematiche che riguardano la disabilità».

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