Un milione di euro per telecamere e nuovi mezzi per le forze dell’ordine
Siglata in Prefettura la convenzione sulla sicurezza che rende operative le risorse della Regione
Servirà ad acquistare nuovi veicoli per le forze dell’ordine e a potenziare la videosorveglianza il primo milione di euro stanziato dalla Regione Piemonte per la sicurezza urbana. È stata siglata ieri la convenzione per disciplinare destinazione e modalità del contributo in attuazione del patto sottoscritto lo scorso 29 agosto tra prefettura, Regione e città metropolitana. Il milione di euro permetterà di acquistare almeno sedici tra automobili e moto che saranno messe a disposizione di polizia, carabinieri, Guardia di finanza e polizia locale. Parte delle risorse sarà inoltre destinata al potenziamento del sistema di videosorveglianza nelle zone di ingresso in città. Un investimento da 350 mila euro permetterà di introdurre un software intelligente di lettura delle targhe delle automobili.
«Il salto di qualità degli strumenti va di pari passo con l’aumento numerico del personale degli scorsi mesi. Tutto questo serve a rendere la città più sicure anche attraverso operazioni ad alto impatto», spiega il prefetto Donato Giovanni Cafagna. Dall’inizio dell’anno sono già stati effettuati 24 servizi interforze che hanno permesso di controllare 2.776 persone, portando a 14 arresti e 49 denunce.
«Adesso ci saranno più uomini e più mezzi, significa maggiore controllo del territorio e anche più efficacia. In questo modo le forze dell’ordine potranno lavorare in migliori condizioni. Nel prossimo bilancio inseriremo un ulteriore milione di euro che andrà a coprire gli straordinari degli agenti e l’acquisto di altri veicoli. La disponibilità del comune ci ha permesso di andare il più veloce possibile, è la dimostrazione che quando si fa squadra si raggiungono gli obiettivi», il messaggio dell’assessore regionale alla sicurezza Fabrizio Ricca. Le attenzioni delle forze dell’ordine si sono concentrate prevalentemente nella zona nord di Torino. «Non è ancora sistemata, ma si inizia a vedere un sostanziale miglioramento e questo ci dà grande fiducia — spiega Ricca —. Ora dobbiamo ampliare i controlli perché i problemi sono importanti anche in Aurora e a nord di piazza Foroni, ma ci stiamo per arrivare e quindi sono fiducioso».
L’innesto di nuovi agenti arrivati lo scorso mese ha permesso di irrobustire gli organici di polizia e carabinieri. «Abbiamo rafforzato i commissariati, ora otto su dieci hanno volanti che coprono turni ventiquattro ore su ventiquattro. Gli interventi riguardano soprattutto Torino nord per la criminalità diffusa, ma la zona è ben presidiata. Servirà invece più attenzione nelle aree dei ponti Mosca e Carpanini oltre che nei pressi della stazione di Porta Nuova
e nella vicina via Berthollet», spiega il questore di Torino, Vincenzo Ciarambino.
Sono 593 i militari dell’esercito che operano attualmente sul territorio. Oltre alle aree critiche della città, sono impiegati anche in Val di Susa per presidiare il cantiere Tav, al confine con la Francia per supportare la polizia di frontiera, al traforo del Frejus, al Cpr e nelle stazioni ferroviarie. E proprio in queste ultime si concentreranno le attenzioni delle forze dell’ordine, che presidieranno anche le aree esterne come indicato dal ministro degli Interni. L’esperienza dei presidi interforze con l’esercito che nelle ultime settimane ha riguardato Barriera di Milano verrà ora allargata anche ad altre zone della città. Non è ancora stato stabilito quali saranno ma, per contiguità geografica e problematiche molto simili, una delle aree più probabili è Aurora. «Non abbiamo ancora deciso, valuteremo in base alle risorse che avremo a disposizione», ha precisato il prefetto.