Molestie in Unito, a Filosofia assemblea aperta agli studenti
Dopo le proteste per la sospensione di uno dei suoi professori, il dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione si apre al confronto con gli studenti. «La settimana scorsa i loro rappresentanti ci hanno proposto di organizzare una riunione per discutere dell’accaduto. Abbiamo deciso di accogliere l’iniziativa con molta serenità. Sono successe cose molto gravi per la nostra comunità. Parlarne con loro, mi sembra doveroso». La professoressa Daniela Steila è la coordinatrice della sezione di Filosofia del dipartimento dove domani mattina è in programma un’assemblea pensata per riflettere e confrontarsi sul tema delle molestie in ateneo.
La discussione non avverrà all’interno della cornice del consiglio di dipartimento. «L’incontro con i docenti è aperto a tutti gli studenti. Avverrà prima dell’inizio dei lavori della riunione di dipartimento, per legge, quello è un momento riservato», puntualizza il direttore Graziano Lingua.
Il consiglio è previsto martedì, ma alle dodici. Mentre alle 9 e mezza, sempre a Palazzo Nuovo, si terrà l’assemblea aperta proposta dopo che è diventata di pubblico dominio la sospensione di Federico Vercellone, il docente ordinario di Estetica sanzionato con un mese senza stipendio e senza lezioni dal consiglio di disciplina d’ateneo perché accusato da due dottorande di aver tenuto con loro un comportamento poco rispettoso. Il professore avrebbe usato parole fuori contesto e avrebbe tenuto comportamenti che avrebbero creato un malessere alle due ragazze che, dopo aver inviato una lettera al dipartimento, si sono rivolte alla consigliera di fiducia.
Cambiare Rotta, il collettivo che ha richiesto l’assemblea, ha invitato a partecipare il rettore Stefano Geuna. Nella lettera, scrive: «La sua università non è un luogo in cu ci sentiamo al sicuro, che ha perso per noi ogni prospettiva di crescita, e che ci relega il più delle volte al silenzio di fronte a episodi simili, poiché di norma siamo costretti a tacere piuttosto che rischiare la nostra carriera. Riteniamo pertanto necessario che anche lei partecipi a questo momento, venendo a rendere conto di questi casi gravissimi che si sono verificati durante il suo rettorato».