Ciak si gira al Lingotto Fiere «Lanciamo gli Studios e investiamo 12 milioni»
Il piano di sviluppo di Ganczer, ceo di Gl Events Italia
«Non ce ne andiamo da Torino. Anzi rilanciamo con un piano da 12 milioni di investimenti in tre anni nel quartiere fieristico; e poi la creazione di Lingotto Studios per ospitare produzioni cinematografico; dieci nuovi eventi; e infine puntiamo al rinnovo del contratto con il Salone del Libro. Possiamo fare anche di più, ma abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni locali che finora è mancato». Questa volta usa toni morbidi Gabor Ganczer, ad di Gl Events Italia, la società francese che controlla il quartiere fieristico del Lingotto, per chiedere più collaborazione agli enti locali, ma non il succo della questione non cambia. Neanche tre mesi fa il manager, insieme al ceo Christophe Cizeron, alzò i toni chiedendo alle istituzioni l’impegno per almeno 10 milioni di investimenti in condivisione. In alternativa Gl Events avrebbe valutato misure drastiche, anche lo stop agli eventi fieristici di Torino. «La visione programmatica della nostra società non può prescindere dalla pianificazione di intenti e investimenti, per questo è vitale che anche dalla Regione e dal sistema camerale arrivino segnali concreti e non in un futuro indefinito», ribadisce Ganczer.
Gabor Ganczer, il Salone del Libro si farà al Lingotto anche i prossimi anni?
«L’11 marzo cominciamo il dialogo con gli organizzatori del Salone per rinnovare il contratto. L’obiettivo è collaborare per tanti anni assieme. Da parte nostra non c’è nessuna volontà di lasciare Torino, vorremmo però essere più considerati. Siamo da tempo in attesa di un incontro con Camera di Commercio e Regione Piemonte».
Tre mesi fa chiedevate 10 milioni di investimenti pubblici per il rilancio. Oggi annunciate un piano di investimenti privati da 12 milioni. Che succede, pace fatta?
«Noi possiamo investire molto di più. Per il momento ci limitiamo a rimettere a nuovo gli impianti elettrici, servizi di sicurezza e antincendio e anche i servizi igienici, inclusi quelli gender free, all’interno della Fiera. Ma per il rilancio del Lingotto ci vuole ben altro».
Che cosa?
«La nuova stagione fieristica si apre con molti nuovi eventi che i torinesi sapranno apprezzare: dal 17 marzo si terrà Horeca Expoforum, dedicato ai professionisti dei bar e dei ristoranti, subito dopo ci sarà Vtm, una convention sulla tecnologia della mobilità. Un’altra novità sarà la conferenza doterra sull’olio essenziale che porterà in città 8 mila visitatori. Tutto questo, oltre 10 nuovi eventi, va gestito in collaborazione, anche in fase di promozione. Ad oggi questa parte è mancata, ma confidiamo per il futuro».
Quando ne parlerete con il sindaco Lo Russo e il governatore Cirio?
«Chiediamo un incontro da tempo. A dicembre doveva arrivare uno studio di E&Y sulla base del quale il pubblico avrebbe ragionato sulle strategie future in termini di ospitalità, turismo e fiere. Siamo quasi a marzo, e non abbiamo ancora risposte».
Nel frattempo Lingotto Fiere si dedica a eventi collaterali. Perché lanciate Lingotto Studios?
«Diamo vita a Lingotto Studios: 100 mila metri quadrati a disposizione di produzioni italiane e internazionali che Film Commission Torino Piemonte ha inserito nella sua offerta di strutture. Vogliamo far parte della industry del cinema di Torino».
Più film e meno fiere?
«Tutt’altro: aumentiamo il numero di eventi, ma i nostri spazi non sono sempre occupati o non interamente. È un modo per diversificare le attività, come ci è capitato di fare anche in quartieri fieristici di altre città, come a Budapest, dove si girano molti film».
Insomma, tutto va bene trane il rapporto con i politici?
«Con la città di Torino sono stati avviati alcuni colloqui costruttivi, purtroppo Regione Piemonte e Camera di Commercio non replicano al nostro invito. Occorre una collaborazione tra stakeholder che ad oggi manca. Noi continuiamo a investire e a essere presenti, ma andare avanti così è davvero molto difficile. In questo contesto sarebbe indispensabile il supporto delle istituzioni per promuovere Torino e il Piemonte come destinazione turistica oltreché fieristica».
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La stagione riparte con 10 eventi, dal Vtm a Horeca. Ora il rinnovo con il Salone del Libro
Serve più collaborazione Con la Città sono stati avviati alcuni colloqui, ma Regione e Camera non replicano agli inviti