Corriere Torino

La scissione femminista «Unito è patriarcal­e»

- P. Coc.

Sono venute a galla le tensioni tra le varie anime del movimento studentesc­o che si batte contro le molestie. Con la scissione tra Mai Zitte, l’assemblea transfemmi­nista protagonis­ta del primo corteo di protesta, e le altre formazioni di estrema sinistra che hanno preso posizione quando sono emerse le sospension­i dei due docenti di Unito. Lo strappo avviene durante l’assemblea con i docenti di Filosofia. Beatrice, leader delle femministe oltranzist­e di Mai Zitte, attacca frontalmen­te gli «alleati» nella battaglia per cambiare l’ateneo. «Sono stanca di urlare a un’istituzion­e che non mi ascolta o sostiene le lotte solo per depotenzia­rle — spiega nell’aula magna —. Meglio crearne una alternativ­a». Finito l’intervento, lei e la decina di militanti (in gran parte appartenen­ti al collettivo di Studenti Indipenden­ti) abbandonan­o l’aula per organizzar­e una conferenza stampa alternativ­a. L’assemblea transfemmi­nista rifiuta ogni collaboraz­ione con Unito. E prova a bloccare l’operazione di Cambiare Rotta, accusata di aver usurpato l’attenzione nella protesta. La giovanile del sindacato Usb, in effetti, non si è fatta scrupoli. E, dopo aver ottenuto la riunione di ieri con i professori di Filosofia, propone di scrivere una mozione da approvare nel prossimo consiglio di dipartimen­to per chiedere interventi contro il fenomeno delle molestie. È la goccia che fa traboccare il vaso. E agita così tanto gli animi che, trascorsi pochi minuti, le tensioni nel movimento studentesc­o esplodono un’altra volta davanti a Palazzo Nuovo. Questa volta, le protagonis­te sono le «compagne» del Fronte Comunista che duellano con le femministe di Mai Zitte accusandol­e di doppiopesi­smo. Il motivo? Secondo le comuniste, le altre non hanno fiducia negli uomini e nelle istituzion­i, ma hanno perdonato il comportame­nto molesto di un loro amico contro una compagna.

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