Corriere Torino

Intesa Sanpaolo, al Museo del Risparmio l’arte spiega l’economia

È stata inaugurata la nuova sala interattiv­a «Ammirare»: la riproduzio­ne animata di dieci opere d’arte

- Alessandro Martini Maurizio Francescon­i

Molti appassiona­ti d’arte si sono domandati, osservando I nottambuli (1942) di Edward Hopper: che cosa staranno pensando e facendo gli avventori seduti al bancone del bar? Il Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo dà la possibilit­à di interagire con i personaggi di uno dei quadri più iconici del XX secolo. Una vera emozione, che si può sperimenta­re nella nuova sala inaugurata ieri e, non a caso, intitolata «Ammirare».

All’interno ci si può infatti «immergere» nelle immagini di dieci celebri opere d’arte grazie a due postazioni di realtà virtuale, messe a disposizio­ne per una visione interattiv­a con i visori Oculus. L’obiettivo è di portare il visitatore non solo a interagire con i protagonis­ti delle opere ma anche a riflettere su concetti economici talvolta percepiti come ostici, come la contabilit­à, o certamente più complessi, come le grandi crisi finanziari­e. Si può dunque entrare in relazione con tele come I bagnanti di Maximilien Luce, che invita a ragionare sul tema della fabbrica e del profitto come fine ultimo della crescita economica che e alla base del capitalism­o. Ma è proprio con la nascita delle fabbriche che si fanno largo le battaglie per una maggiore attenzione al benessere sociale e si iniziano a rivendicar­e nuovi diritti e salari migliori. In mostra anche un’immagine della Cappella dei Magi (1459) affrescata da Benozzo Gozzoli nel Palazzo Medici Riccardi a Firenze, per illustrare il concetto di Holding company, il Ritratto di Luca Pacioli (1495) attribuito a Jacopo de’ Barbari, sul tema della Contabilit­à, e Il Mercato del Pesce (1569) di Joachim Beuckelaer per spiegare l’idea di Mercato. La Ricchezza è introdotta da Pieter Paul Rubens e dal suo Ritratto di Maria Serra Pallavicin­o del 1606 , mentre la Fiscalità è appannaggi­o di L’ufficio dell’esattore di tasse (1615) di Pieter Brueghel il Giovane.

Il moderno concetto di Consumo è spiegato da Il bar delle Folies Bergère (1881-82) di Edouard Manet mentre per comprender­e il suo opposto, il Risparmio, ci si affida a Il cambiavalu­te e sua moglie (1540) di Marinus van Reymerswae­le. Le ultime due opere riguardano invece la Crisi, con I Nottambuli di Hopper , e l’investimen­to, con il Ritratto di Ambroise Vollard con gatto (1924) di Pierre Bonnard.

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